I Sine Frontera tornano con un nuovo album, dal titolo “Il Mondo alla Rovescia”, frutto di un lavoro in studio e di esperienze maturate in questi ultimi anni, prima fra tutte l’incontro con Manu Chao, che ha dato nuova linfa e trovato nuove soluzioni nella stesura finale di alcuni brani, un lavoro ripreso e interrotto più volte a causa della pandemia. Dodici brani che intercettano gli umori e le sensibilità di una band come i Sine Frontera, da sempre impegnata in tematiche sociali e culturali di questo tempo e di questo mondo. Un mondo che a loro dire, gira al contrario, dove il potere e la furbizia hanno sempre la meglio. Un album che evidenzia la maturità artistica del gruppo, che in questa nuova avventura discografica, da prova di sé e di saper maneggiare la propria musica con gusto e abilità.La contaminazione musicale come denominatore comune è una costante che fin dalla pubblicazione del loro primo album omonimo “Sine Frontera” del 2003, li ha contraddistinti per la mescolanza di suoni e stili musicali diversi. Anche questa volta i Sine Frontera, danno alle stampe un progetto che attinge alla tradizione Folk, esplorando ritmi e melodie proprie della musica World. Rock, Reggae, e Ska, danno l’imprinting a questo nuovo viaggio musicale, ma anche la musica irlandese e quella mediorientale, trova spazio all’interno delle dodici tracce, concepite per portare l’ascoltatore in un viaggio dall’Irlanda al Sud-America, passando per la pianura padana, su un ipotetica linea ferroviaria che raccoglie strada facendo storie e musiche di posti lontani, come recita un loro vecchio slogan. Il lavoro in studio nella registrazione di un album è molto lungo e meticoloso, per chi ama fare le cose in un certo modo, e i Sine Frontera in questo senso se la sono presa comoda, presentando un prodotto di qualità, ben arrangiato e ben curato nei particolari.
Prodotta da: Sine Frontera Mix e master: Gio Bottoglia @ Indiebox music hall
Label: Sine frontera/Indiebox Music Distribuzione: Artist First
TRACK BY TRACK
Si inizia con un brano dedicato al loro instancabile furgone, il
“Ducato Diesel”, Un compagno di viaggio irrinunciabile, che ha macinato chilometri su
chilometri in lungo e in largo in giro per l’Italia e l’Europa.
“Il Mondo alla Rovescia”, E’ la canzone che da il titolo all’intero album e vuole essere una
riflessione e una critica al nuovo modello di società, dove il potere, il denaro e la furbizia hanno
sempre la meglio, a discapito dei popoli e del pianeta, dove gli ultimi e i puri di cuore, passano
per pazzi.
Un mondo sottosopra, un mondo alla rovescia appunto.
“Citroen Blu” E’ il racconto agli albori della nascita del gruppo, dove su su una vecchia Citroen,
tra viaggi, sogni e speranze, nasceva una band, che da lì a poco, si sarebbe chiamata Sine
Frontera.
“Learco Guerra” E’ un ritratto sincero e un omaggio al leggendario Learco Guerra, detto anche
la “La locomotiva umana”, già campione del mondo di ciclismo e primo in assoluto ad indossare
la maglia rosa in Italia.
“Sharaf” Parla dell’infanzia rubata, dei bambini nati in uno scenario di guerra, privati della
serenità, dell’istruzione e costretti a vivere sotto le bombe, in un mondo di adulti la cui unica
aspirazione è quella di uccidere, bruciare e distruggere il mondo che li circonda.
“C’est Fini” E’ un brano Dub distopico in lingua francese e spagnolo è un mantra che gira su se
stesso in modo quasi ossessivo con la frase “C’est fini”( è finita ) e rispecchia tutta l’oscura
incertezza verso il futuro, propria di questi tempi. Ma in tutto questo c’è anche un lampo di
speranza, la canzone finisce con “N’est pas fini” (non è finita), che lascia trasparire la voglia di
continuare a credere in un mondo migliore e la propensione a resistere, di chi è abituato a non
mollare mai.
“Gestore di Locale” Un salto negli anni 90, nel mondo dei locali notturni e della musica live,
con la consapevolezza che quel periodo è definitivamente finito, a parte qualche sporadica
realtà che ancora resiste, ma che in passato i locali di musica live, sono stati un punto di
riferimento per molti gruppi e band emergenti, nel quale trovavano spazi e occasioni per potersi
esibire.
“ Il Signore della Pianura” E’ un brano dedicato al grande fiume Po, alla linfa vitale e alla
magnificenza della natura, ai colori che essa sprigiona in tutte le stagioni. Nel lungo corso che il
fiume percorre ogni giorno dai monti fino al mare.
“ La Rotta del Sole” Il grande viaggio che gli uccelli migratori compiono ogni anno,
attraversando i continenti per raggiungere posti più caldi dove nidificare, seguendo una rotta
invisibile senza confini e barriere, orientandosi con il sole e le stelle.
“Pinocchio” Unico brano strumentale dell’album, una rivisitazione moderna del celebre tema di
Fiorenzo Carpi, creata appositamente per la storica serie TV, tratta dal romanzo di Collodi e
diretta dal maestro Luigi Comencini.“Filo di Vento” E’ una malinconica ballata, ambientata nella quiete della campagna, fra ricordi di gioventù e gli anni che passano accompagnata da una flebile armonica, a simboleggiare il leggero soffio del vento che scompiglia i capelli
“Duemilaventi” Ultimo brano in scaletta a chiusura dell’album, interamente creato al computer con audio whatsapp, vocali scambiati durante tutto il periodo di quarantena del 2020, causato dalla pandemia planetaria. E’ il riassunto di un periodo che rimarrà nella storia dell’umanità e questo pezzo assume un significato molto importante per il gruppo, che ha voluto inserirlo nel album se non per la qualità artistica del brano in se, per quella prettamente umana, che in quel momento ha cercato in tutti i modi di restare unito, attraverso i mezzi di comunicazione a distanza e inventandosi cose da fare per far passare il tempo, come la maggior parte della gente, su questo mondo alla rovescia.
Antonio Resta voce
Fabio Ferrari basso
Simone Angiuli violino
Federico Jormen Ferrari chitarra
Enrico Truzzi batteria
Matteo Del Miglio trombone
Simone Dalmaschio percussioni