Pacific Ways è il nuovo album dei Flatmates 205, il primo LP, in uscita il 7 aprile 2022, via Scatti Vorticosi
Records. Il tour di promozione partirà l’indomani dal release party al Blah Blah (Torino), per poi passare da
Cornegliano d’Alba (Cn), Magenta (Mi), e Montpellier (Francia), con la speranza di poter sempre arricchire il
calendario.
Nel titolo è incastonato un duplice significato: la ricerca di un percorso che porti ad un senso di pace
interiore, nel mezzo della frenesia e delle insicurezze che accompagnano la quotidianità, un voler fare un
cambio di rotta all’irrequietezza puntando a un messaggio, attraverso i testi, di speranza, di empatia verso
gli altri, e portandosi dietro il bagaglio di esperienza dai 7 anni di palchi e dal tempo che avanza a vele
spiegate (Ian il cantante va per i 30 e Simone il batterista per i 40).
Il secondo significato del titolo, va a indicare l’Oceano Pacifico, il bacino che bagna la California, terra del
punk rock, e il medesimo oceano teatro delle vicissitudini degli “Ammutinati del Bounty”, a cui è dedicata la
omonima traccia. La passione di Ian per la geografia e per le terre remote ha poi fatto il resto.
La grafica dell’album va a braccetto con il titolo: un vascello che cavalca le onde, in una cornice poco
illuminata, dalle cui acque affiorano le sagome di mostri marini minacciosi, ma con un raggio illuminante
che mira a indicare un porto e una direzione verso cui puntare. Il disegno, realizzato dall’artista indonesiano
“Abdulkeva”, va a coprire il fronte e il retro del cd, conferendo una armonia d’insieme per un supporto
fonografico da poter collezionare.
Il lavoro è stato registrato, mixato e masterizzato presso lo studio MK2 di Davide Billia, a Pavone Canavese
(To), e prodotto via Scatti Vorticosi Records, proseguendo col sodalizio cominciato tre anni fa con l’ep
“Shelbyville”.
I testi sono 4 in inglese e 4 in italiano, una scelta voluta in totale sintonia dai quattro Mates, che esprimono
l’idea di voler fare musica in questo mix di lingue e non solo, difatti lo stesso pop punk, marchio di entità
della band da sempre, va a miscelarsi con sonorità a tratti alternativi, e nella ricerca di qualcosa di nuovo e
differente, dall’ukulele alle ‘cavalcate’ di chitarra.
Tracklist:
1. They Said
- Canzone in stile punk rock classico il cui testo è la risposta alle critiche che si ricevono, pesanti,
sovrastanti, a chi dice che è meglio mollare e lasciar perdere, a chi non vuole farti credere in te
stesso.
2. Sonder
- Uno dei brani più alternativi alle sonorità comfort della band, con le sue cavalcate e influenze
metal del chitarrista Yuri, va dritto al messaggio del termine sonder: Il senso di empatia che si
crea a supporto degli altri, quando realizzi che ognuno di noi, anche chi è sconosciuto, ha una
storia da raccontare, fatta di alti e bassi, che merita di essere sostenuta e riconosciuta.
3. Mirrors (feat. Stereo Age)
- Nella featuring con Daniele, cantante degli Stereo Age di Torino, un inno al non arrendersi, ad
andare oltre le difficoltà, a non perdere tempo e altresì procedere con il sorriso e a testa alta.
La collaborazione conferisce al brano l’unione con uno stile e un cantato diverso,
appositamente ricercato nella realizzazione di questa traccia. Il brano “più pop-punk” del disco.
4. As it Used to be
- La nostra ballad, dalle tonalità che confluiscono verso il rock, con la voce del bassista Samuel si
va a narrare di un indissolubile legame con una persona cara che non c’è più, o meglio che è
solo dall’altra parte del mare.
5. Quelli del Drosso
- Da dove tutto è incominciato, una vecchia rimessa divenuta sala prove, la voglia di mettersi in
gioco in una strada al fondo di Torino, dove al numero civico 205, sette anni fa quattro ragazzi
trovarono la loro casa del punk rock, divenendo “coinquilini” di sala prove e muovendo i loro
primi passi in un mondo fatto di amplificatori, di chitarre in spalla, sacrifici e soddisfazione.
6. Gli Ammutinati del Bounty
- Polynesian Punk? Ukulele-Core? In questo brano che spazia dall’ukulele al “tupa tupa”, La storia
vera, raccontata con imparzialità, della vicissitudine dello storico ammutinamento, avvenuto
nel 1789, che portò un gruppo di fuggiaschi inglesi e di donne tahitiane a cercare un’isola in cui
nascondersi, e che trovarono in quella di Pitcairn, dalle coordinate erroneamente segnate sulle
carte dell’ammiragliato inglese, un rifugio sicuro, finchè anche un piccolo paradiso non divenne
teatro di contese e spargimento di sangue.
7. Per Istinto
- Spirito gioioso e andante nello strumentale, e due parole per titolo, espressione estratta da un
testo narrante l’impresa di Walter Bonatti nello scalare il monte Cervino in inverno. La strada
talvolta si fa in salita, polvere e guai arrivano intorno a noi, ma puntare ad una meta e illuminati
dal rosso dell’aurora di un nuovo giorno è sempre la miglior risposta possibile.
8. L’Ultimo Pezzo
- Chiusura in acustico per un titolo dai molteplici significati: La chiusura dell’album e un amore,
che autobiograficamente va da una parte all’altra della Manica (con citazioni ad Albione e al
Belpaese), capace di completare la quotidianità del narratore e di chi si riconosce in una
relazione a cavallo di due terre, e di chiudere l’album con una atmosfera di fading sull’arpeggio
della chitarra.
Bio:
I Flatmates 205 si formano a Mirafiori, zona sud di Torino a fine 2015. Il primo concerto è nel gennaio 2016, e da quel momento il gruppo comincia a fare live, conoscendo altre band a concorsi come Pagella non solo Rock (dove nel 2017 arrivano terzi), e organizzando concerti a Torino e in giro per il Piemonte, come al “Balla coi Cinghiali Festival” dove aprono a Eugenio in Via di Gioia, Macabra Moka e Woodoo Dolls. Propongono musica di genere pop-punk, di ispirazione primi anni duemila, cantata in inglese e italiano. Punti di forza del gruppo sono il coinvolgimento col pubblico, che sovente ricambia con moshpit e supporto.
Il 2018 coincide con l'ingresso in studio, e il 13 aprile 2018 esce il primo Ep, da 5 brani, “Leave it All”. Nell'estate 2018 il gruppo gira in Piemonte promuovendo il disco, suonando a diversi festival locali e concerti (Ingria W. Festival, Green Day Italia Fest, Macs Inghio...) e aprendo a due gruppi stranieri in tour: The Lillingtons (USA) e i Drongos for Europe (UK).
Il 2019 comincia con la preparazione all'uscita di un nuovo singolo, e la data milanese a marzo con Dany (Ex Pornoriviste) e Scacciapensieri (ex Peter Punk) presso il Legend Club. Da qui la primavera è ricca di live a Torino, tra cui anche l'apertura agli inglesi Hospital Food allo Ziggy Club e agli Andead al Blah Blah. A Giugno esce il singolo A Matt's Story (primo videoclip). Nel mese di settembre la band entra nel roster di Scatti Vorticosi Records e dopo un autunno di date, a dicembre la band entra in studio per registrare il prossimo ep.
Il 27 marzo 2020 esce il secondo ep, “Shelbyville”, via Scatti Vorticosi, anticipato dal videoclip di “Born in the West Coast”.
Nel 2021 esce la versione acustica del brano “Shelbyville”, forti delle esperienze anche di set acustico sviluppate nell’era covid dei concerti.
Nel 2022 il singolo “Quelli del Drosso” pre anticipa l’uscita del prossimo album, il primo LP, intitolato “Pacific Ways” in uscita il prossimo 7 aprile.
Formazione:
Ian Meneguz (voce e chitarra) Yuri Sandron (chitarra e cori) Samuel Lamparelli (basso e cori) Simone Cottura ( batteria)