Arrivi a ridosso dei trent’anni e all’improvviso tutto sembra una gara a ostacoli: carriera, relazioni, prospettive, fallimenti – e soprattutto quel senso di dover “essere già qualcosa”. È esattamente dentro questa pressione generazionale che il Mecha Prjt affonda i denti con Alte Aspettative, il nuovo disco del collettivo Hyperpop/Punk romano formato da lacaligine, davidefrattafalso e uk1yo.
Tredici brani che oscillano tra cinismo tenero, ironia sfrontata e coltellate di sincerità, incastrati su produzioni iperveloci, glitchate, distorte, perfette per una generazione che scrolla, corre, crolla e poi riparte. Il trio non racconta semplicemente la propria vita: fotografa una condizione condivisa da chi è nato alla fine degli anni ’90, cresciuto tra periferie e contraddizioni, bombardato da aspettative impossibili e stimoli infiniti.
Il titolo Alte Aspettative non è una provocazione, ma una diagnosi. Ogni canzone è un frammento di esistenza vissuta tra l’hinterland romano e il cyberspazio:
Mondo Fatato mette in scena lo scontro tragicomico con le narrazioni della generazione precedente, tra rimpianti e storie al limite dell’assurdo.
Guidonia Scare Me è un inno claustrofobico alla provincia, dove ogni strada sembra portare sempre nello stesso posto.
Mi Piace il Gelato e La Funivia affondano nel cuore di una nostalgia semplice e devastante, capace di trasformare gesti minimi in ricordi eterni.
Il Caro e Vecchio Rock’n’Roll e Vietato Scopare giocano con le aspettative sociali e sentimentali, tra la necessità di “sistemarsi” e il desiderio di mandare tutto a quel paese.
Gachapon e Serotonina aprono il vaso di Pandora della dipendenza digitale, tra collezionismo compulsivo, dopamina a click e vuoti impossibili da riempire.
Nonostante la vena ironica e l’attitudine goliardica, il disco scava senza pietà nelle crepe emotive: la paura del futuro, l’incapacità di stare al passo, la sensazione di vivere in un eterno caricamento che non arriva mai al 100%.
Il Mecha Prjt non è mai stato un progetto isolato, e Alte Aspettative lo dimostra con cinque ospiti dall’underground italiano, ognuno capace di portare benzina, caos e identità ai brani:
Chazz (Bergamo)
Carmelo Avanzato (Roma)
Poison Blackout (Bergamo)
Sun Dojo (Roma)
Alfonso Cheng (Nocera Inferiore)
Il lavoro di produzione è altrettanto variegato: Brnchild, Container Audio Room, BSE Studios, Sun Dojo, Carmelo Avanzato e SoundLab Chalet contribuiscono a un sound che muta forma a ogni pezzo ma resta riconoscibile, abrasivo, unico.
Alte Aspettative è un manifesto generazionale travestito da disco hyperpop punk. Fa ridere quando dovrebbe far piangere, colpisce quando sembra scherzare, e lascia addosso quella dolce sensazione di non essere soli a sentirsi fuori tempo.
Se avete passato anni a dirvi “dovrei essere più avanti di così”, questo disco è per voi.
Se avete smesso di crederlo… ancora di più.
Il Mecha Prjt non promette risposte. Ma promette compagnia nell’attesa.
E a volte, è tutto ciò di cui abbiamo davvero bisogno.
Ascolta "Alte Aspettative"
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