lunedì 22 dicembre 2025

THE FRAGMENTS pubblicano il nuovo album “Sketchbook”


The Fragments chiudono il 2025 con un disco che non chiede permesso e non cerca scorciatoie. Sketchbook è un album che nasce da un’urgenza primaria: suonare. Suonare per restare vivi, per riconoscersi, per rimettere insieme i pezzi in un presente frammentato. E già dal titolo è chiaro l’intento: non un manifesto definitivo, ma un quaderno di appunti, sporco, sincero, reale.


Divisi tra Dolomiti e Inghilterra, The Fragments portano avanti una visione del rock’n’roll essenziale e senza fronzoli. Dieci brani che non inseguono la perfezione, ma la verità. Il suono pesca a piene mani da punk rock, hardcore punk anni ’80, radici rock’n’roll e country, mantenendo strutture classiche e asciutte: canzoni brevi, dirette, che colpiscono senza bisogno di spiegare troppo.
Sketchbook è la prosecuzione naturale di un percorso iniziato con The Hurt Never Goes Away (2021) e passato attraverso brani come “Retro Gamer” e “Stories Untold”. Qui però tutto appare più consapevole: meno rabbia istintiva, più urgenza emotiva. È un “brevissimo full length”, come lo definisce la band, una raccolta coerente di idee e momenti condivisi più che un disco tradizionale.
Una parte importante dell’album è occupata da reinterpretazioni di outtake e b-side di giganti come Beach Boys, Fleetwood Mac e Dave Clark Five. Ma attenzione: non c’è nostalgia né voglia di tributo. I The Fragments abitano queste canzoni, le sporcano, le rendono più ruvide, più rumorose, più urgenti, senza mai mancare di rispetto al materiale originale.
Accanto a queste riletture brillano tre brani inediti che definiscono l’identità della band oggi. “Ask for the Moon” è un country sbilenco e storto, “Come Back Belt” respira più a lungo ed è il momento più riflessivo del disco, mentre “The Love Gap”, singolo apripista, anticipa perfettamente il tono emotivo dell’album. Un pezzo che acquista ancora più senso inserito nel flusso completo di Sketchbook.
A completare il quadro c’è anche il video di “You Only Live Twice”, pubblicato in concomitanza con l’uscita del disco, ulteriore tassello di un progetto che mette al centro la condivisione più che l’estetica.
Registrato tra il Virtual Studio di Andrea De Marchi e il Terzo Mondo Studio con Davide De Faveri, e masterizzato (anche per vinile) da Federico Pelle al The Basement, Sketchbook suona esattamente come deve: diretto, imperfetto, vivo.


The Fragments lo dicono chiaramente: non sono né vecchi né giovani, sono persone che lottano per trovarsi in sala prove. E forse è proprio qui il cuore del disco. Sketchbook non è un punto di arrivo, ma una fotografia onesta del presente e un ponte verso il futuro. Nel 2026 è già previsto un nuovo EP di soli inediti, e se l’urgenza resterà questa, c’è da aspettarsi altre schegge pronte a colpire.
Un disco che non fa rumore per attirare attenzione, ma perché non potrebbe fare altrimenti.




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