C’è una linea sottile che separa chi ha visto nascere il futuro senza potercisi davvero accomodare. Una frattura generazionale in cui il tempo si è accartocciato, trasformando l’infanzia analogica in un’età adulta digitale, senza istruzioni per l’uso. È proprio lì, in quello spazio sospeso, che si piazza “Generazione di Mezzo”, il nuovo singolo dei Differènce, duo sporco, ruvido e sardonico del panorama dirty pop italiano.
Più che una canzone, è una dichiarazione esistenziale: uno sguardo spietato e insieme affettuoso su chi è cresciuto tra Walkman e connessioni 56k, bombardato da promesse di prosperità e futuro radioso, salvo poi ritrovarsi con l’ansia del millennio, la paura delle guerre in diretta e l’odore acre delle contraddizioni sociali. È la generazione con troppe chiavi del passato in tasca e nessuna serratura funzionante nel presente.
I Differènce affondano le mani in quel decennio incandescente, quando tutto sembrava possibile e allo stesso tempo profondamente fragile. Gli anni delle VHS consumate, dei pomeriggi al citofono, del primo Internet che entrava nelle case come un fuoco inesplorato, capace di incendiare abitudini, linguaggi, relazioni.
La “generazione di mezzo” è quella che ha visto il mondo accelerare senza aver mai chiesto il biglietto. Non abbastanza anziana per rimanere aggrappata al passato, non abbastanza pronta per tuffarsi nel futuro. E i Differènce, con il loro stile stoner, sporco e ironico, ne raccontano lo spaesamento trasformandolo in carburante sonoro.
“Generazione di Mezzo” non cerca di offrire soluzioni. Preferisce restituire una sensazione: quella malinconia lucida di chi è diventato adulto senza accorgersene, passando dalla promessa all’assenza in un battito di modem. Chitarre dense, groove rugginosi e una scrittura pungente diventano strumenti per raccontare non un fallimento, ma una sopravvivenza collettiva.
Non c’è rabbia fine a sé stessa. C’è ironia, quella buona, quella che ti fa sorridere mentre riconosci una ferita. Un modo intelligente per dire che sì, forse ci siamo persi qualcosa per strada — ma in quella perdita siamo diventati unici.
Bio:
Differènce – a dirty pop duo nasce nel 2011 dall’incontro tra Maurizio Lollobrigida ed Enrico Strina, rispettivamente fonico e ricercatore precario, entrambi nerd nell’accezione più Weezer del termine. Il duo affonda le sue radici nel grunge, nel blues acido e in quel pantheon sporco e potentissimo composto da Nirvana, Pixies, Verdena, Black Sabbath, Grand Funk Railroad, White Stripes e lo stoner più odierno.
Hanno calcato palchi insieme a Linea 77, Giorgio Canali, Andrea Ruggiero, Electric Superfuzz, Sadside Project, portando ovunque la loro formula autarchica: scrittura, registrazione e missaggio in casa, senza filtri né mediazioni.
Discografia essenziale:
Solo le immagini EP (2010)
Differènce (2011)
Agosto Divide (2014)
Effecinque (2017)
Lavandino EP (2019)
Ti pare ancora poco? EP (2020)
Dopo una serie di lavori brevi e chirurgici, sono al lavoro sul nuovo album “Al centro di cose sensazionali”, previsto nel 2026.Ie
“Generazione di Mezzo” è un piccolo grande manifesto di identità. Una canzone che non cerca di spiegare il mondo, ma lo attraversa con la consapevolezza di chi ha imparato a stare in piedi mentre tutto cambiava sotto i piedi. È un pezzo che parla degli anni ’90, ma soprattutto parla di noi — di chi c’era, di chi non sa più dove stare, e di chi non ha smesso, nonostante tutto, di cercare una direzione.
Un ascolto necessario.
Un sorriso amaro che fa bene.
Una generazione che finalmente ha una voce.
Differènce – a dirty pop duo
La sporca poesia di chi resta, anche se nessuno gli ha detto come fare.
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