L'ep raccontato dalla band:
GRETA
Greta è una canzone di piazza, vuole esserlo, e ammicca ai giovani… in realtà li sostiene nelle loro battaglie. Almeno loro che ci provano ancora a combatterle…
Nella frase “sui divani, nei polmoni” il senso è che, anche se fai finta di niente e te ne stai sul divano, il problema ti riguarda.
Il problema climatico è il nuovo fascismo - nella oppressione di chi lo combatte, nella negazione della verità, e che - se non si cambia rotta - condurrà al genocidio-…
Troppo alto per il nostro pubblico! Quindi finisce a coro da stadio, che - almeno quello- unisce le persone e riempie gli stadi (le nuove piazze di questo millennio!).
Un avvertimento comunque agli idealisti: il cambiamento va agito davvero, fino in fondo… e questo implica sacrificio. Non puoi arrivare in piazza col furgone.
La contraddizione affascina ma… ma noi siamo troppo ignoranti per dirlo bene e allora lo diciamo con parole nostre: se quel che non ammazza, è vero che ti ingrassa… ecc
Postilla a margine: i più attenti avranno notato come la “nuova” Paolino stia descrivendo nel suo percorso tutti i soggetti che costellano la piazza…
In Porcellum (2013) troviamo lo sbirro sotto copertura, abilmente celato nel testo di Sampietrini… di lui sappiamo solo che ama il gelato alla nocciola!
In C’è gente che dormono (2017) ecco apparire il grande protagonista dei nostri giorni, ossia l’assenteista, colui che sostiene… ma a rigorosa distanza quando c’è uno Sciopero;
Ora largo ai militanti, guidati da Greta (2024)
CICCIOLI
Uscito nell’album Porcellum del 2013, lo riproponiamo in una veste aggiornata e più… sentita, partecipata!
Qui il ricordo dei tempi che furono, quelli in cui la fame si pativa, raccontata dai nonni, si fa sognante… un sogno che però è distante dalla realtà, in cui si viene ricapultati di getto, in un momento di improvvisa e finale lucidità! Il maiale, simbolo e strumento del benessere collettivo, della tracotanza e della cultura di un Paese, viene sacrificato sull’altare del nostro modello economico, in cui alla catena di montaggio nasci-produci-crepa si può tranquillamente aggiungere un cicciolo croccante nella pausa caffé.
Un pezzo da gustare appieno.
PUERILE CANZONE CONTRO L’OBSOLETA GUERRA
Una canzone contro la guerra da parte di qualcuno che, nella sua semplicità, non ne comprende né le ragioni, né i vantaggi, né gli interessi (di chi effettivamente la subisce).
Nonostante il titolo, è il testo più serio che la Paolino abbia mai scritto.
E, nella nostra puerile semplicità, proviamo a far convivere - in poco meno di 4 minuti- cose che “formalmente” e “culturalmente” divergono tra loro in modo netto e distinto, in tutto ciò che compone la “forma” e la “cultura” della canzone stessa: il titolo VS il testo; la poesia VS la prosa; l’aulico VS il volgare; il reggae VS il punk VS il rock VS il pop; l’individuale (ogni componente ha un suo solo) VS il collettivo; la voce solista VS il coro; il femminile VS il maschile…
Insomma, la diversità e la differenza non portano necessariamente soltanto al conflitto. Anzi, pur se la convivenza e l’integrazione sono processi che richiedono tempo (a noi ci son voluti quasi due anni), il tutto è diverso, ed è più, della somma delle parti.
E, in un mondo che ci tratta come giocattoli, ecco l’ultima contraddizione: se coloro che hanno la responsabilità di guidarci giocano con le nostre vite, noi giocattoli abbiamo il grande potere e la doverosa responsabilità di abbandonarli e costruire un mondo diverso.
GILDA
Il brano ha origine nel pleistocene della pianura padana, quando ancora si facevano conoscenze interessanti nelle bocciofile locali (alcuni reperti archeologici di tali siti sono ancora visitabili, previa prenotazione).
Gilda è una storia d’amore: ma di un amore vero, profondo, irrinunciabile. Di quelli che ti trascinano a vagabondare nella notte nera e a varcare confini inimmaginabili pur di stringere tra le mani l’oggetto del tuo desiderio.
Un brano da ascoltare trattenendo il fiato, ad occhi chiusi, lasciandosi trasportare dalla voce narrante verso confini inesplorati.
Gilda è un brano della prima Paolino, inedito - nel senso mai pubblicato in un album.
È stata ri-registrata per darle finalmente il posto che merita all’interno di un’uscita ufficiale.
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