giovedì 30 ottobre 2025

MAVERIX – “I HATE YOU ALL” il nuovo singolo che anticipa il ritorno della band milanese


A due anni dal loro album d’esordio Cowpunk! (2023), i MaveriX tornano più taglienti che mai con “I Hate You All”, il nuovo singolo disponibile da giovedì 30 ottobre 2025 su tutte le piattaforme digitali.

Già dal titolo, il brano non lascia spazio ai fraintendimenti: uno sfogo crudo, ironico e senza filtri contro l’omologazione e le maschere sociali, costruito sulle inconfondibili coordinate sonore del trio lombardo. Punk rock alla californiana, riff dal sapore spaghetti western e un ritornello micidiale che ti si stampa in testa al primo ascolto — marchio di fabbrica dei MaveriX.

> “Il brano racconta il disagio di sentirsi fuori posto in un mondo che sembra perfetto solo in apparenza”, spiegano i MaveriX. “È diretto, provocatorio, e ci mette a nudo: perché a volte l’odio è solo il modo più rumoroso per dire che non vogliamo essere come gli altri”.



I Hate You All” segna l’inizio di un nuovo capitolo per la band, aprendo la strada a una serie di singoli che culmineranno in un EP atteso per il 2026, accompagnato da un tour europeo che toccherà Germania, Olanda e numerose tappe italiane.


Chi sono i MaveriX

Nati nel sud di Milano, i MaveriX — Niccolò Cagnoni (chitarra e voce), Alberto Dragoni (batteria e cori) e Matteo Bonini (basso e cori) — fondono punk rock melodico e influenze country in una miscela esplosiva che ha fatto guadagnare loro l’appellativo di “Social Distortion italiani”.

Con l’album d’esordio Cowpunk! (Rocketman Records), il trio ha conquistato il pubblico e la stampa di settore, portando il proprio sound incendiario sui palchi di tutta Italia, Sardegna, Svizzera e Belgio — fino a condividere il palco, nell’estate 2024, con i leggendari Punkreas.

Ora, con I Hate You All, i MaveriX riaffermano la propria identità: diretti, autentici e pronti a far saltare di nuovo tutto in aria.

“I Hate You All” è disponibile dal 30 ottobre 2025 su tutte le piattaforme digitali.


Ascolta I Hate You All:


RIOTS – “Death In Blue Jeans”La Morte veste denim e balla con noi


Con “Death In Blue Jeans”, i Riots firmano un nuovo rituale sonoro: oscuro, viscerale e sorprendentemente ironico. Il brano, pubblicato il 24 ottobre per Sangue Acido Dischi, è una corsa contro il tempo che si trasforma in danza: un ballo sfrenato con la Morte, elegante e indifferente, che si presenta senza preavviso e non chiede permesso.

Tra post-punk, surf rock e un’anima ‘90s dalle tinte spooky, la band marchigiana costruisce un immaginario sonoro ruvido e cinematografico. È come se la cavalcata della Morte avvenisse non su un destriero, ma su uno skateboard lanciato nel buio. Un viaggio disturbante e magnetico che affonda le radici nelle influenze di Fontaines D.C., The Doors, Wunderhorse e nel grunge più decadente, riletto con uno spirito moderno e personale.

Want your last words to be: oh she looks great in those jeans.”
Doesn’t care if you’re ready or not, it will pass and then she’ll breathe an amen.”


Dentro “Death In Blue Jeans” convivono il ritmo incalzante della batteria di Andrea (anche autore dei testi), il basso elegante e aggressivo di Alessandro e le chitarre taglienti di Federico, che presta anche una voce suadente e spettrale, guida ipnotica in questo rituale sonoro. La produzione, curata da Andrea presso i CAG Studios di Fabriano, esalta ogni sfumatura, lasciando che il suono resti crudo ma carico di tensione.

L’estetica visiva del progetto completa il quadro: poster horror vintage, toni blu e verdi, luci fredde e suggestioni cinematografiche, fedeli a un’identità ribelle, dark e ironicamente umana.
Con “Death In Blue Jeans”, i Riots non si limitano a parlare della Morte — la invitano a ballare. E quando la musica finisce, resta solo un respiro.
Un amen nel buio.


Biografia

Nati tra le colline marchigiane, i Riots sono la voce di una generazione sospesa tra rabbia e poesia, tra il desiderio di fuga e il peso della provincia.
Il trio – Federico (voce e chitarra), Andrea (batteria, backing vocals, synth) e Alessandro (basso e backing vocals) – fonde alternative rock, punk, post-punk, grunge, garage e shoegaze, creando un suono denso di contrasti e di emozione.

Nei loro testi convivono amore e repulsione, politica e introspezione, terra e alienazione. Dal vivo, ogni concerto è un’esperienza catartica e cinematografica, dove energia e visione si fondono in un unico corpo sonoro.

Con quattro singoli e numerose esperienze live – tra cui la direzione del palco all’UrGENZa Fest – i Riots si confermano una delle realtà più autentiche e magnetiche della nuova scena underground italiana.

Link

mercoledì 29 ottobre 2025

LVCRIME – “COME STAI?”: vulnerabilità e chitarre pop-punk nel nuovo singolo


Fuori da venerdì 24 ottobre, “COME STAI?” è il nuovo singolo dei LVCRIME, disponibile su tutte le piattaforme digitali (ascolta qui).
Un brano che intreccia mondi sonori diversi, fondendo l’energia delle chitarre pop-punk con ritmiche digitali e suggestioni hyperpop: una formula che ormai rappresenta la firma sonora della band bolognese.

Al centro della canzone c’è l’amore come atto di vulnerabilità. “COME STAI?” racconta quel momento in cui ci si mette a nudo, accettando il rischio di mostrarsi davvero per ciò che si è. Un invito all’autenticità, anche quando costa fatica, quando sarebbe più facile chiudersi.
Un amore reale, imperfetto, fatto di presenza, scelte quotidiane e fragilità condivise.

COME STAI? parla di quel momento in cui smetti di fingere e ti mostri per come sei davvero — spiegano i LVCRIME — una cosa semplice, ma non sempre facile. Per noi è un invito a essere autentici, anche quando fa un po’ paura.”



I LVCRIME si definiscono una “sad band” e parlano direttamente a chi si sente fuori posto nei tempi dei social: ragazzi che rifiutano modelli di perfezione e apparenza, cresciuti tra fumetti, videogiochi, gadget e streaming. Una generazione che ha trasformato la propria diversità in forza, e la malinconia in arte.

Il videoclip ufficiale, diretto da Manuel Calisti (già curatore dell’estetica del progetto) con la fotografia di Lorenzo Natuzzi, è disponibile da oggi sul canale Vevo della band. Girato tra le periferie di Bologna e provincia, mostra il gruppo in una performance diretta e spontanea, con un linguaggio visivo semplice ma cinematografico, che restituisce autenticità e verità alle immagini.

Sul piano sonoro, “COME STAI?” riprende le influenze pop-punk ed easycore di inizio anni 2010 — da A Day To Remember a Chunk! No, Captain Chunk! — arricchendole con elementi moderni e una produzione pulita, fresca e potente.

Bio 

I LVCRIME nascono a Bologna nel 2022 con Aniello Giametta (voce), Manuel Calisti (basso) e Antonio Calabrese (chitarra). Dopo i primi live si unisce alla formazione anche Francesco Taglini (batteria).
La band si muove tra il revival pop-punk e l’emo-trap, fondendo chitarre esplosive e ritornelli immediati. Con i singoli “Veleno” e “PMA” i LVCRIME hanno conquistato le playlist editoriali Spotify New Music Friday Italia, Sangue Giovane, Fresh Finds Italia e Rock Italia.

FERNANDHELL – “The Quest” (Waddafuzz Records)


Con “The Quest”, i Fernandhell inaugurano un nuovo capitolo del proprio percorso artistico, segnando una svolta decisa rispetto al passato. Nato da una profonda riflessione su vita, amore, morte e rinascita, il brano si muove come una meditazione sonora sul continuo ciclo dell’esistenza — un moto perpetuo in cui ogni fine diventa un nuovo inizio.

Il singolo, registrato e mixato nell’estate del 2025 al Power Sound Studio da Fabio Bertolla, si distingue per un sound più maturo e introspettivo. Lontano dalle radici punk rock che hanno caratterizzato le prime produzioni della band, “The Quest” si apre a un alternative rock denso e atmosferico, dove la melodia incontra l’urgenza espressiva tipica del progetto.

Questa evoluzione rappresenta un vero e proprio ground zero per i Fernandhell: un punto di ripartenza, un atto di rigenerazione creativa che ridefinisce la loro identità sonora. Il brano cattura l’essenza del cambiamento e ne codifica il significato, trasformando la riflessione in energia musicale.


The Quest” è disponibile su tutte le piattaforme digitali e in formato 7”, con sul lato B una preziosa cover di “Fate” degli S.N.F.U., omaggio a una delle band che più hanno influenzato la scena punk rock internazionale.

martedì 28 ottobre 2025

TURBOLENT – “Die Frau ist Punk!”La nuova esplosione punk rock da Amburgo


“Die Frau ist Punk!” è il nuovo singolo dei Turbolent, band punk rock di Amburgo che dal 2011 porta avanti una musica fatta di energia, autenticità e messaggi diretti. Il brano, uscito il 24 ottobre 2025 su tutte le piattaforme digitali, è un inno alla libertà, all’autodeterminazione e al coraggio di essere se stessi — senza compromessi.

Con chitarre incisive, basso potente e un ritornello che resta in testa, “Die Frau ist Punk!” rappresenta perfettamente lo spirito Turbolent: un mix tra rock vigoroso e punk melodico, ruvido ma irresistibilmente coinvolgente. Al centro del testo c’è una donna che non si piega alle convenzioni, che sceglie di vivere secondo le proprie regole — forte, autentica e orgogliosamente diversa.

È una canzone contro i cliché, contro ogni forma di oppressione e di mentalità ristretta. Un inno per chi rifiuta di farsi piegare e celebra la libertà di essere sé stesso fino in fondo.

Dal 2017, con la formazione attuale, i Turbolent sono diventati una presenza stabile nella scena punk del Nord della Germania. I loro live sono una scarica di pura energia e i loro testi raccontano la realtà con passione e sincerità.

Con “Die Frau ist Punk!” i Turbolent non pubblicano solo un singolo, ma un vero e proprio manifesto: una dichiarazione di forza, indipendenza e amore per la vita.


Release: 24 ottobre 2025
Artista: Turbolent
Titolo: Die Frau ist Punk! (“The woman is punk!”)
Genere: Punk Rock



FIGHT CLUB – STATIC YOUTH Il nuovo singolo pop punk dalla Sicilia che invita a muoversi, reagire e vivere


È uscito il 17 ottobre 2025 “Fight Club”, il terzo singolo degli Static Youth, giovane band pop punk nata a Catania nel 2025.
Un titolo che parla da sé: “Fight Club” è una dichiarazione di guerra contro l’immobilismo, un brano che spinge a combattere l’apatia quotidiana con la stessa rabbia e passione che anima ogni riff e ogni coro del pezzo.

Gli Static Youth nascono con un obiettivo preciso: scuotere le coscienze a colpi di riff graffianti, ritmi incalzanti e melodie pop che restano in testa. Il loro nome è un manifesto, una critica diretta a una generazione intrappolata nella propria staticità.

Il sound del gruppo si muove con disinvoltura tra le influenze del pop punk moderno – da State Champs a Neck Deep, passando per The Story So Far – senza dimenticare i pionieri del genere come Blink-182, Green Day e Sum 41.
Il risultato è un mix esplosivo di energia, rabbia e leggerezza, capace di far saltare chi ascolta ma anche di far riflettere.

Il motto della band, “Don’t Be Static”, è più di una frase: è un invito, un modo di vivere.
“Crediamo che il movimento sia il requisito base per il raggiungimento di qualsiasi traguardo — grande o piccolo che sia. Non esistono fortuna o sfortuna, esistono solo dinamismo o staticità, e noi abbiamo già scelto”, raccontano i ragazzi.

Dopo Fight Club, gli Static Youth hanno già in cantiere il loro primo album, previsto per la prima metà del 2026, a cui seguiranno nuove date live e un tour promozionale.

Con un nome così e un’attitudine che non conosce pausa, è chiaro: gli Static Youth non sono nati per restare fermi.


lunedì 27 ottobre 2025

CIELO SENZA STELLE – JUDA’S KISS (feat. Fry Moneti)


Non è ancora finito il maledetto 2025 che i Juda’s Kiss tornano a colpire, lanciando un sasso nello stagno per smuovere più acqua possibile.
Lo fanno con “Cielo Senza Stelle”, un nuovo singolo registrato e prodotto interamente dalla band nei Kampari Molotov Studios, in collaborazione con Underground Stars Records e Lunaz Records.

E, come se non bastasse, dentro ci piazzano un violino. Ma non uno qualunque: quello di Fry Moneti dei Modena City Ramblers, che aggiunge un’anima folk e viscerale al tradizionale ska-punk dei JK, spingendolo verso sonorità street-folk-punk ruvidamente sincere e piene di vita.

Cielo Senza Stelle” racconta la perdita di fiducia verso il mondo del lavoro: un mondo per cui si è lottato, guadagnato e difeso, ma che oggi appare stanco, corrotto e distante.
Tra precarietà, illusioni di benessere e luci che abbagliano invece di illuminare, il brano si trasforma in una marcia amara e malinconica, dove ogni accordo è una denuncia e ogni ritornello un grido di speranza.

Alla fine, tra resa e resistenza, resta solo la musica — e la lotta di chi non ha bisogno delle stelle per attraversare il buio della notte.






JUDA’S KISS

I JK sono una band ska-punk con influenze street punk, nata nel 2000 in provincia di Verbania.
Dopo gli esordi con la demo tape registrata in garage e il primo album “Skannati”, prodotto da WhyNot? Records/Alma Music, la band si è fatta notare per l’energia live e la presenza in compilation come “Soniche Avventure Punk vol. 4” (Fridge Records).

Nel 2005 pubblicano “Contropotere”, registrato al One Voice Studios di Chivasso, e firmano con Angus Records di Lecce, ma le divergenze interne portano allo scioglimento. Il disco “Ferro alla Tempia” uscirà solo in digitale, postumo.

Nel 2021 Maio richiama all’adunata i vecchi compagni: nasce una nuova formazione, senza fiati ma con il cuore sempre nello ska-punk.
Seguono i singoli “L’Ignobile” e “Scappo dalla Polizia”, fino all’EP “Contrabbandieri” (2024), pubblicato con Underground Stars Records, Almamusic e NCP Crew, e arricchito dalla partecipazione di Roby (ATARASSIA GRÖP).

Un tour intenso li porta su palchi importanti come il Martignano All Ska e il Festival Alta Felicità, confermando una volta per tutte che i Juda’s Kiss non hanno mai smesso di crederci, né di combattere — anche senza stelle nel cielo.


"27" motivi per preordinare Scuola Sòfia


L’attesa è quasi finita. Gli Aurevoir Sòfia tornano con “27”, il nuovo singolo che anticipa l’uscita del secondo album “Scuola Sòfia”, fuori il 21 novembre e prodotto da Kick & Snare.

Con questo brano, disponibile dal 24 ottobre, la band continua il suo percorso di rinnovamento sonoro, spingendo ancora più in là i confini dell’hardcore. “27” è una corsa di 2 minuti e 59 secondi in cui convivono energia, introspezione e cambi di dinamica che spiazzano e coinvolgono, fino a un ultimo ritornello che si stampa addosso. C’è tutto ciò che rende riconoscibili i Sòfia: riff enormi, voci che uniscono urban e hardcore, e quella malinconia contagiosa che trasforma la rabbia in catarsi collettiva.

Il titolo del brano lascia intuire un significato personale, ma la band preferisce non svelare troppo, invitando all’ascolto e all’interpretazione libera. Con l’uscita del singolo sono partiti anche i pre-order del vinile di Scuola Sòfia, acquistabile a prezzo speciale su www.scuolasofia.store.

Dopo un anno di soddisfazioni – dalla selezione su RockIt, ai palchi più importanti d’Italia, fino alla conquista dello Sziget Festival di Budapest – i Sòfia dimostrano di non avere alcuna intenzione di rallentare. Anzi, sembrano aver trovato la loro direzione definitiva.

Ascolta “27” → https://ada.lnk.to/_27
Preordina “Scuola Sòfia” → www.scuolasofia.store


BIOGRAFIA

Aurevoir Sòfia (Sòfia come la capitale bulgara) “smontano l’hardcore e lo rimontano” – come scriveva Punkadeka – fin dal debutto con Wither, uscito per Professional Punkers.
Nel 2024 entrano nella famiglia Kick & Snare e danno inizio a un nuovo ciclo di singoli, più maturi e personali, ma ancora intrisi della stessa urgenza espressiva.
Cantano in italiano, inglese e francese, e si muovono tra energia, introspezione e ricerca sonora, continuando a chiedersi se gridare e ballare sia davvero la medicina giusta per curare la malinconia — e se curarla sia poi necessario.


domenica 26 ottobre 2025

REGROWTH – “Downpour”: il nuovo singolo e video che anticipa l’album A Story Worth Listening To


Con il singolo e video “Downpour”, i Regrowth inaugurano un nuovo e intenso capitolo della loro storia. La band metalcore/melodic-hardcore di Cagliari presenta il primo estratto dal secondo album A Story Worth Listening To, in uscita il 28 novembre, un lavoro che promette di essere profondo, riflessivo e perfettamente radicato nella realtà contemporanea.

Guarda il video:




Downpour” è un viaggio nella consapevolezza: accettare la sfortuna come parte inevitabile della vita, senza smettere di cercare un senso e una direzione. Il brano dà voce a un’entità immaginaria nata in circostanze avverse, costretta a convivere con la propria condizione e a costruire, nel tempo, strategie di sopravvivenza e crescita.

In un momento storico in cui la precarietà sembra accomunare un’intera generazione, i Regrowth scelgono di raccontare il disagio e la resilienza di chi si sente nato in un mondo già ferito, in declino, ma ancora capace di consapevolezza e speranza.

La sfortuna è una delle componenti imprescindibili che ha plasmato la nostra generazione e il modo in cui viviamo e reagiamo al mondo che ci circonda”, spiega la band.



Il video di “Downpour”, diretto e prodotto da Marco Camarda e Paolo Angelo Loi, con Gianfranco Collu e Sonia Puggioni come protagonisti, è il primo capitolo di un percorso concettuale che continuerà con un secondo videoclip. Ambientato in un universo distopico dove la tecnologia ha sopraffatto la natura, racconta la storia di una persona che, rifugiandosi in un videogioco, riscopre un tempo passato e più autentico. Attraverso una “quest” simbolica, il protagonista compie un viaggio di riscoperta che lo riporta alla realtà con una nuova consapevolezza.

Il singolo è prodotto, registrato e mixato da Lorenzo Mariani presso Overcore Studio, con mastering di Brad Boatright (Audiosiege Studio, USA).

Nati nel 2016 a Cagliari, i Regrowth si sono imposti come una delle realtà più solide e sincere della scena metalcore/melodic-hardcore italiana. Dopo l’EP This Time I’m No Longer Alone (2018), il singolo Wilt e lo split Fast Music For Sad People (2020, insieme a Quercia e Riflesso), arriva il debut album Lungs, che consolida il loro approccio emotivo e diretto.

Nel 2023 pubblicano l’EP Insecurities & Uncertainties e i singoli Fragment, Cover Me With Flames e Against Me, accompagnati da un tour italiano ed europeo culminato con la partecipazione al Venezia Hardcore Fest. Nel 2024 la band vola negli Stati Uniti, suonando in Florida e partecipando al leggendario The Fest di Gainesville.

Con “Downpour”, i Regrowth aprono un nuovo ciclo: un percorso concettuale, sonoro e visivo che guiderà il pubblico fino all’uscita del secondo album A Story Worth Listening To.


giovedì 23 ottobre 2025

DRILL FOR ABSENTEE – STRAND OF A LAKE Vol. 1 & 2 Il ritorno dopo 25 anni della band dalla Pennsylvania


Dopo oltre venticinque anni di silenzio, i Drill For Absentee tornano con “Strand of a Lake, Vol. 1 & 2”, un doppio EP che segna il primo nuovo materiale della band dal 1998. Pubblicato da Expert Work Records e in uscita il 24 ottobre, il lavoro rappresenta una rinascita artistica e umana per il trio post-hardcore/math-rock originario di Philadelphia, Pennsylvania.

Seguendo la scia della recente ristampa in vinile di “Circle Music +4”, Strand of a Lake si presenta come due capitoli complementari di un’unica narrazione sonora. Il primo volume affonda le radici nel passato, evocando le tensioni nervose e gli intrecci ritmici del math rock anni ’90; il secondo, invece, si apre a nuove prospettive, esplorando strutture più progressive e sperimentali, come un dialogo tra passato e presente.

Il nostro nuovo suono parte dalle fondamenta post-hardcore di allora, ma si arricchisce di tutte le influenze che abbiamo assorbito negli ultimi venticinque anni”, racconta Michael Nace, voce e chitarra della band.
Il bassista Kevin Kelly aggiunge: “Abbiamo vissuto e suonato in tanti progetti diversi, ma al centro di tutto resta lo stesso spirito. Drill For Absentee suona ancora come Drill For Absentee.



Una reunion nata quasi per caso: Nace scopre la scena math rock contemporanea su YouTube e decide di rimettere mano a vecchi frammenti sonori. Da lì nasce “Hums”, il primo nuovo brano, e la collaborazione a distanza con Kelly (oggi a Los Angeles) e il batterista Ken Kuniyoshi, direttamente da Okinawa, Giappone.
“Essere separati da oceani non ha fermato il processo creativo – spiega Kuniyoshi – anzi, ci ha resi una vera band internazionale.”

Il risultato è un album doppio che unisce due epoche e due modi di creare musica.

Volume 1 è un tuffo nell’urgenza degli anni ’90: chitarre spezzate, tensione emotiva e quella scrittura nervosa che richiama June of 44, Slint e Shipping News.

Volume 2, invece, espande l’universo DFA con ritmiche intricate e paesaggi sonori più ampi, frutto del lavoro remoto e della libertà sperimentale concessa dal tempo e dalla distanza.


Siamo dei viaggiatori nel tempo”, conclude Nace. “Queste canzoni onorano i nostri sé degli anni ’90, ma abbracciano la libertà del presente.”


Tracklist

1. Hums


2. The Bad Days of Blonde, Black Nails


3. Skating


4. Placating the R_Sinbow


5. 7riangles


6. Desert Flame


7. Revenge Arc


8. Styli


BIO

Formatisi nel 1995, i Drill For Absentee hanno plasmato la scena post-hardcore di Philadelphia con un suono complesso, poetico e spigoloso, che univa la precisione del math rock alla crudezza emotiva del punk più viscerale.
Dopo due decenni di pausa, tornano con un progetto che conferma la loro eredità di pionieri dell’underground americano, unendo tecnologia, distanza e nostalgia in un’opera fuori dal tempo.

Bandcamp 

SUD DISORDER – STRATEGIE Oscurità e resistenza: il ritorno dei Sud Disorder


È uscito venerdì 17 “STRATEGIE”, il nuovo lavoro dei Sud Disorder, pubblicato da Motorcity Produzioni.
Terzo disco della band tarantina, Strategie è un concept album sull’affrontare le proprie paure, i propri demoni, e sulle tattiche – o forse speranze – per uscirne interi. Un racconto universale che mette a fuoco la lotta quotidiana dell’essere umano contro le proprie fragilità, con la volontà di non arretrare mai, neanche di un centimetro.

Attraverso esperienze, incontri e riflessioni, i Sud Disorder costruiscono un viaggio introspettivo e potente, dove l’urgenza del punk hardcore si fonde con toni più oscuri e intimi, rivelando una band che evolve senza perdere la propria identità. Il risultato è un disco che parla di resistenza e consapevolezza, radicato nella realtà e nei sentimenti più autentici.

Disponibile su tutte le piattaforme digitali, Strategie è ordinabile in formato fisico sul sito dell’etichetta Motorcity Produzioni.


BIO

La chiave di lettura dei Sud Disorder è legata indissolubilmente alla loro città: Taranto, la “città dei due mari”, simbolo di contraddizioni, acciaio e sogni infranti.
Nati nel 2013, i Sud Disorder incarnano lo spirito punk hardcore del Sud, un pensiero rivoluzionario che ha preso forma tra palchi italiani ed europei. Dopo Città Deserte e Senza Amor Non Vale Nulla, con Strategie la band conferma la propria attitudine resistente, il bisogno di raccontare e di non smettere mai di combattere.

“Strategie” listen link:





mercoledì 22 ottobre 2025

“ZONA” Il debutto dei DrugoSaAspettare per R.O.D. Records & Lost Youth Productions


“Se non ora, quando?” — è con questo spirito che i DrugoSaAspettare fanno il loro ingresso sulla scena, portando finalmente alla luce tutta la loro energia viscerale con Zona, il primo EP del power trio bolognese.

Un debutto che sa di liberazione: suoni grezzi, distorti, ruvidi, come un grido che si leva dal caos quotidiano. La loro musica è una fuga dal grigio, un sogno lucido che esplode tra le mani e lascia addosso quella sensazione di libertà sfuggente, la stessa che senti quando la vita pulsa davvero, tra le chitarre overdrive e una batteria che batte come un cuore ostinato.

L’Insider Fest Vol.1 ha fatto da cornice perfetta per il battesimo di questa tempesta sonora: un evento che non solo ha presentato in anteprima il progetto dei DrugoSaAspettare, ma ha anche celebrato i tre anni della R.O.D. Records, etichetta che continua a investire nella nuova scena alternativa italiana.

Punto di forza dell’EP è la title track “Zona”, accompagnata da un videoclip uscito sul canale YouTube della label:
Guarda “Zona” su YouTube




Ma chi sono i DrugoSaAspettare?
Nati nei dintorni di Bologna alla fine del 2022, sono un power trio alternative rock che unisce energia, rabbia e groove sincopato. Il loro sound affonda le radici negli anni ’90 — tra chitarre sporche, distorsioni e influenze grunge e noise — ma guarda avanti, con l’urgenza di chi ha qualcosa da dire e lo fa senza filtri.

Nel 2025 entrano nel roster di R.O.D. Records e, insieme a Lost Youth Productions, pubblicano il loro EP di debutto “Zona”, uscito a settembre.
Un primo passo deciso, un’esplosione di suoni e intenzioni che segna l’inizio di un viaggio destinato a lasciare il segno.


VEROGNA – “Ho fatto piccoli cambiamenti” L’urlo della poesia nel nuovo EP per Kallax Records


Venerdì 10 ottobre è uscito “Ho fatto piccoli cambiamenti”, il nuovo EP dei Verogna, giovanissima band midwest emo / skramz di Milano. Pubblicato da Kallax Records, il disco contiene quattro brani che scorrono tra poesia e urgenza espressiva, tra carezze melodiche e graffi screamo:

Tracklist:

1. Castelli di sabbia


2. Oltre la pioggia


3. Michelle


4. Fin dove la strada si perde all’orizzonte



Ho fatto piccoli cambiamenti” è un lavoro che vive di contrasti: dolcezza e rabbia, fragilità e forza, silenzio e rumore. Le chitarre ruvide e le voci spezzate dei Verogna raccontano il bisogno di comunicare a tutti i costi, anche quando le parole non bastano più.

Il titolo della focus track, “Fin dove la strada si perde all’orizzonte”, segna il cuore dell’EP: una sorprendente rivisitazione in chiave emo-punk de “La pioggia nel pineto” di Gabriele D’Annunzio, trasformata in un rito emotivo e collettivo.

 “La natura diventa corpo, voce e radice: dalle parole sussurrate alle urla catartiche, il pezzo attraversa paesaggi sonori intensi tra spoken word e skramz. È un dialogo con l’altro e con se stessi, dove ogni immagine si fa carne e respiro.”


Con questo lavoro, i Verogna sembrano voler rispondere a una domanda implicita: ha ancora senso leggere poesia oggi?
La loro risposta è gridata, distorta e sincera. La Gen-Z non ha smesso di leggere poesie — ha solo trovato nuovi modi per farle vibrare. E forse, se vivesse oggi, D’Annunzio sarebbe un fan dello skramz.

I Verogna hanno presentato i nuovi brani sabato 11 ottobre al GTA – Gratosoglio Occupata (Milano), in un evento totalmente indipendente, per poi proseguire con una serie di date in tutta Italia:

Prossime date:

25 ottobre – TBA, Bologna

17 gennaio – Circolo Gagarin, Busto Arsizio (VA)

21 marzo – TBC, Roma


BIO

I Verogna non sono una colonna sonora: sono un grido generazionale, un gesto di libertà e indipendenza. Come i gatti, si muovono agili tra spazi occupati e sottoscene di provincia, dove hanno iniziato a scrivere e registrare la loro musica.
Formatisi a Milano, poco più che diciottenni, hanno pubblicato nel 2024 il loro EP d’esordio omonimo, registrato in una casa sperduta nella provincia di Piacenza (Verogna).
“Ho fatto piccoli cambiamenti” è il secondo capitolo del loro percorso, anticipato dal singolo “Oltre la pioggia”, uscito il 26 settembre per Kallax Records.


martedì 21 ottobre 2025

ON THE MOON – “Sempre La Stessa Canzone”: un pugno nello stomaco (elettro)rock contro l’indifferenza


Sempre La Stessa Canzone” è il nuovo singolo degli On The Moon, in uscita il 22 ottobre 2025, scritto da Luca Di Vacri e composto insieme a Luna Vianello. Un brano electro rock diretto e amaro, che si rivolge a una parte precisa del pubblico: quella che ha smesso di ascoltare davvero.


Con una penna tagliente e un sound lucido, il gruppo fotografa la disillusione di chi suona in un mondo in cui la curiosità musicale sembra essersi spenta. “Sempre la stessa canzone” parla a chi affolla i concerti solo per l’artista principale, ignorando chi apre la serata. A quella fetta di pubblico che, davanti a una nuova proposta, non tende più l’orecchio ma guarda l’orologio.

Il brano può essere letto come il secondo capitolo di “Siete tutti delle belle persone” (2022), brano che dava il titolo al disco in cui gli On The Moon già iniziavano a tratteggiare l’identikit di questo ascoltatore disattento e superficiale. Oggi, quel ritratto diventa ancora più lucido, più arrabbiato, più necessario.

Nel testo, la band gioca con ironia e amarezza:

Potrei cantare sempre la stessa canzone / che tanto mai nessuno se ne accorgerebbe”.

Una frase che è insieme accusa e rassegnazione, ma anche una sfida: quella di continuare a fare musica vera, anche quando il pubblico sembra voltarsi dall’altra parte.


Con il suo mix di energia elettronica e tensione rock, “Sempre La Stessa Canzone” è una critica sociale ma anche un atto d’amore per la musica indipendente — quella che non smette di esistere, anche quando sembra non esserci nessuno ad ascoltarla.





Segui gli On The Moon:






BIO:
On The Moon è un progetto electro rock italiano, formato da Luca Di Vacri (basso e voce) e Luna Vianello (batteria), musicisti con background ed esperienze musicali diverse che si uniscono dando vita ad un repertorio di brani inediti e di forte impatto, costituito da sonorità rock unite all’uso dell’elettronica ed ai testi in italiano.
Nel 2022 esce il primo album completo “Siete Tutti Delle Belle Persone” (prodotto da Manuele Fusaroli e Michele Guberti), negli anni successivi la band pubblica “Zero”, un double a-side single che contiene i due brani “Ansia” e “La stanza di Elena”, ed in seguito i singoli “Avere 30 Anni” e “Cosa a parte”.
Il 22 ottobre 2025 esce “Sempre la stessa canzone”.
L’attività live della band comprende aperture ad artisti come Meganoidi, Pino Scotto, Andy (Bluvertigo), Sick Tamburo, Cristiano Godano (Marlene Kuntz), Pierpaolo Capovilla e Nicola Manzan, Frankie hi-nrg, La sindrome di Peter Punk, Giorgio Canali, Il Cile, Maestro Pellegrini (Zen Circus).

ROGUE CHARLIE – “BIRRA” La compagna di tante riflessioni


Birra” è il nuovo singolo dei Rogue Charlie, una band che con il suo alternative rock diretto e senza filtri racconta la vita nei suoi momenti più fragili e autentici.

Il brano è la fotografia di un pomeriggio qualunque, di quei giorni in cui il mondo sembra essersi fermato dopo una delusione. È la storia di chi, lasciato solo, prova a ritrovare un senso tra un bicchiere e l’altro, seduto al tavolo di sempre, circondato dagli amici di sempre e dai baristi che conoscono già l’ordine.

Birra dopo birra, il bicchiere si svuota ma il vuoto dentro si riempie per un attimo: riaffiorano ricordi, errori, occasioni mancate e tutti quei “se” che accompagnano ogni addio.
“Birra” è una canzone disincantata, ma anche onesta e profondamente umana. Parla dell’accettazione del passato, della consapevolezza che ogni sbaglio, in fondo, è solo il meglio che potevamo fare con gli strumenti che avevamo.

I Rogue Charlie — cinque ragazzi nati e cresciuti nella desolata e industrializzata valle dell’Agno — raccontano così la loro quotidianità fatta di lavoro, studio, amici e musica.
Si lavora, si studia, si beve ed a volte si scrive anche musica”, dicono, e in questa semplicità c’è tutta la loro verità.

Quando le parole non bastano e le risposte non arrivano, resta solo una cosa da fare: brindare alla vita, anche solo per una sera.

Ascolta “Birra”:
Guarda il video:





lunedì 20 ottobre 2025

GAB DE LA VEGA REINTERPRETA “NO CIGAR” DEI MILLENCOLIN IN UNA VERSIONE ACUSTICA PERSONALE E AUTENTICA


Gab De La Vega torna con una reinterpretazione intima e sincera di “No Cigar”, uno dei brani più amati e rappresentativi dei Millencolin. Il singolo, accompagnato da un video ufficiale (guarda qui), è un tributo sentito a una canzone che ha segnato un’intera generazione punk rock, ora riletta attraverso la sensibilità e l’approccio diretto del cantautore bresciano.

«Ho iniziato a suonare questa versione acustica durante i miei set solisti un paio d’anni fa – racconta Gab – e durante il mio tour negli Stati Uniti mi sono reso conto che rappresentava perfettamente il mio stile e le mie radici punk rock. Era anche un modo ironico per dire: “Ehi, voi americani avete grandi band, ma anche noi europei sappiamo fare le cose a modo nostro”.»

GUARDA IL VIDEO:





Questa versione di “No Cigar” nasce così, da un gesto spontaneo e affettuoso verso una band europea che ha lasciato un segno indelebile nel punk rock mondiale, ma anche come una riflessione sul legame tra punk, cantautorato e autenticità.

Dopo l’uscita dell’album Life Burns, pubblicato da SBÄM Records, Sell The Heart Records, Epidemic Records, Motorcity Produzioni e Overdrive Records, Gab De La Vega conferma ancora una volta la sua capacità di muoversi con naturalezza tra due mondi solo apparentemente lontani: quello elettrico e collettivo del punk rock, e quello più intimo e narrativo del songwriting.

Con “No Cigar”, Gab riesce a catturare la stessa energia che si respira nei suoi live acustici, dove la partecipazione del pubblico diventa parte integrante dell’esperienza. Una reinterpretazione che non si limita a omaggiare un classico, ma lo riporta alla vita con una prospettiva nuova, personale e profondamente umana.

Parallelamente all’uscita del singolo, Gab De La Vega celebra anche i dieci anni di “Never Look Back” con un tour acustico speciale, un ritorno alle origini fatto di voce, chitarra e storie condivise lungo un decennio di musica, esperienze e viaggi.

Ascolta “No Cigar”: www.smarturl.com/gdlvnocigar


NEVER LOOK BACK – 10th Anniversary Acoustic Tour

📅 22 Ottobre – Brescia – Belafonte
📅 23 Ottobre – Mondovì – Caimano Felice
📅 24 Ottobre – Genova – Adescite Fest
📅 25 Ottobre – Bologna – Sottopressione
📅 26 Ottobre – Vicenza – Bacaro Della Pizza

domenica 19 ottobre 2025

I Must Be Wrong trasformano un classico intramontabile in un grido punk, esce "Sunday Bloody Sunday"


I Must Be Wrong trasformano un classico intramontabile in un grido punk per il presente.
Con la loro nuova release – una potente reinterpretazione di “Sunday Bloody Sunday” degli U2 – il trio svizzero riporta sotto i riflettori uno dei brani più iconici della musica rock, ricaricandolo di energia skatepunk, urgenza politica e cuore.

Nel 1983 Bono gridava la sua rabbia per un’Irlanda dilaniata dal conflitto. Oggi, più di quarant’anni dopo, i Must Be Wrong fanno risuonare lo stesso messaggio in un mondo che sembra non aver imparato abbastanza.
Il loro approccio non è solo una cover, ma una dichiarazione: serve ancora parlare di pace, di empatia, di inclusione. Serve ancora urlare che l’odio non è una soluzione.

Con la consueta miscela di melodia e potenza, i Must Be Wrong spingono il brano verso territori ad alta velocità, mantenendo però intatta la sua intensità emotiva. Chitarre graffianti, ritmiche serrate e un canto carico di pathos trasformano il classico degli U2 in un manifesto punk rock contemporaneo.


Attivi dal 2019, i Must Be Wrong – Dario Füchslin (voce e chitarra), Jan Marty (basso e cori) e Damian Schuler (batteria e cori) – rappresentano una delle realtà più solide e coerenti della scena punk elvetica. Con alle spalle l’EP Decisions (2021), l’album Lost Identity (2023) e una serie di singoli che anticipano il nuovo LP Fools Paradise (in uscita nel 2026 per DMB Records), la band continua a portare avanti una filosofia D.I.Y. autentica, tra registrazioni autoprodotte e mastering firmato da Jason Livermore (The Blasting Room, USA), nome leggendario per chiunque ami NOFX, Rise Against o Propagandhi.

Negli ultimi anni hanno condiviso il palco con Less Than Jake, A Wilhelm Scream, Authority Zero e Belvedere, confermandosi una certezza dal vivo: show intensi, sudore, complicità e zero filtri.

Con Sunday Bloody Sunday, i Must Be Wrong non solo rendono omaggio a una pietra miliare della musica, ma la riportano nel presente, ricordandoci che la pace è ancora una battaglia da combattere.




Ascolta “Sunday Bloody Sunday” qui:


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I NETHERVAULT hanno registrato dal vivo il loro disco d’esordio alla sala Starving (Madrid, 18 ottobre)


Il 18 ottobre Madrid è stata avvolta da una coltre di fumo, fuzz e vibrazioni doom: sul palco della sala Starving, nel quartiere del Pilar, i Nethervault hanno registrato dal vivo il loro primo album, trasformando un concerto in un autentico rituale sonoro.

La band nasce nel 2019 durante l’ultima edizione del Sonic Blast di Moledo, quando Fran (basso e voce) e David (chitarra), ispirati dai concerti di Windhand e Monolord, decidono di dare forma a un nuovo progetto. Dopo una prima demo omonima nel 2021, la formazione si completa con Javi alla batteria e Carmen alla voce e ai sintetizzatori, definendo così l’identità definitiva del gruppo.


Dal debutto dal vivo nel 2023 insieme ai connazionali Santa Planta, i Nethervault si sono imposti come una delle realtà più solide della scena stoner doom spagnola. Hanno calcato i palchi di festival come il Gravestone Fest, suonato con Red Eye, Wet Cactus e Rosy Finch, e nel 2025 hanno condiviso la scena con nomi di caratura internazionale come Belzebong, Black Pyramid e Messa, esibendosi in locali storici dell’underground madrileno come La Wurlitzer, Barracudas e Gruta 77.

Il loro suono affonda le radici nei riff lenti e pesanti di Monolord, Conan ed Electric Wizard, ma si arricchisce di atmosfere ipnotiche e stratificazioni elettroniche che rimandano a Wolvennest e Windhand. Il risultato è un doom denso e magnetico, dove la potenza dei riff incontra la dimensione spirituale e visionaria delle voci e dei synth.

Dopo i singoli “Hiraeth” (2023) e “Sons of Sabbath” (2024), la registrazione dal vivo del 18 ottobre rappresenta il coronamento di un percorso di crescita e la nascita ufficiale del loro album d’esordio.

Più che un concerto, è stata un’esperienza collettiva, un rito doom che promette di lasciare il segno nella scena heavy europea.
Madrid è pronta a sprofondare nella nebbia dei Nethervault.

Link:




giovedì 16 ottobre 2025

NAKED RUN – “COME ME STESSO”: LA FORZA DI RESTARE AUTENTICI


I Naked Run tornano con “Come Me Stesso”, una rock ballad intensa e sincera che racconta la fatica e la bellezza di inseguire i propri sogni in una società capace, a volte, di logorare anche le passioni più pure.

Il brano cresce lentamente, partendo da un’atmosfera intima e introspettiva per poi esplodere in un finale energico e liberatorio, dove la tensione emotiva si trasforma in consapevolezza. È la fotografia sonora di chi, nonostante le cadute, continua a lottare per restare fedele a sé stesso.

Nel testo, quel “cassetto” citato diventa simbolo dei sogni e dei progetti che ognuno di noi conserva con cura, nella speranza di riempirlo di qualcosa di vero. “Come Me Stesso” è un invito a non arrendersi, a credere nelle proprie passioni e a riscoprire nella musica uno strumento di rinascita e libertà.

Con le loro influenze punk e rock’n’roll, i Naked Run portano sul palco energia, ironia e una lucida lettura della realtà. I loro testi mescolano critica sociale e racconti di vita quotidiana, oscillando tra serietà e leggerezza.

Dopo i singoli “Vortici” e “Non Ho Voglia” (2024), che affrontano temi come l’ansia e lo sfruttamento giovanile, la band ha proseguito il proprio percorso con “Ogni Giorno” e “Gloria” (2025), brani ironici e diretti sulla procrastinazione e le giornate liceali. Ora, con “Come Me Stesso”, i Naked Run mostrano il loro lato più emotivo, firmando la prima ballad della loro carriera: un brano che segna una maturità nuova, senza rinunciare alla loro identità ribelle.

ASCOLTA "COME ME STESSO”!





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Jennifer in Paradise – “7milaanimali” Tra colpa, disumanizzazione e lucidità emotiva


Con 7milaanimali, secondo singolo estratto dall’album d’esordio Torrente, i Jennifer in Paradise affondano il bisturi nella nostra coscienza collettiva, intrecciando introspezione e critica sociale in un brano teso, vibrante e necessario.

Il titolo prende spunto da un dato reale — i circa settemila animali che ogni persona consuma nel corso della propria vita — ma la band romana lo trasforma in una potente allegoria della condizione umana. Gli “animali in fila” diventano simbolo di una società in cattività, abituata a sbiadire, anestetizzata alla sofferenza che produce. “Non sei cattiva, ma sei in cattività” è la lama che taglia il testo a metà, rivelando il cuore del messaggio: la colpa non è solo individuale, ma sistemica, e l’empatia è un muscolo che stiamo smettendo di usare.

Musicalmente, 7milaanimali scorre come un torrente (non a caso il titolo dell’album): un punk rock melodico attraversato da venature emo e post-hardcore, dove le chitarre di Diego Di Giandomenico e la sezione ritmica formata da Cristiano Campana (basso) e Domenico Migliaccio (batteria) sostengono la voce di Lorenzo Marvica, fragile e rabbiosa allo stesso tempo. Il risultato è un brano che alterna impeto e introspezione, in cui ogni parola sembra cercare un punto di sutura tra colpa e redenzione.

I Jennifer in Paradise si confermano come una delle realtà più interessanti della nuova scena alternative italiana: sinceri, vulnerabili e capaci di parlare di temi complessi senza perdere intensità. 7milaanimali non offre risposte, ma pone la domanda giusta: quanto di umano ci rimane, quando smettiamo di sentire?