La contaminazione musicale come denominatore comune è una costante che fin dalla pubblicazione del loro primo album omonimo “Sine Frontera” del 2003, li ha contraddistinti per la mescolanza di suoni e stili musicali diversi.
Anche questa volta i Sine Frontera, danno alle stampe un progetto che attinge alla tradizione Folk, esplorando ritmi e melodie proprie della musica World.
Rock, Reggae, e Ska, danno l’imprinting a questo nuovo viaggio musicale, ma anche la musica irlandese e quella mediorientale, trova spazio all’interno delle dodici tracce, concepite per portare l’ascoltatore in un viaggio dall’Irlanda al Sud-America, passando per la pianura padana, su un ipotetica linea ferroviaria che raccoglie strada facendo storie e musiche di posti lontani, come recita un loro vecchio slogan.
Il lavoro in studio nella registrazione di un album è molto lungo e meticoloso, per chi ama fare le cose in un certo modo, e i Sine Frontera in questo senso se la sono presa comoda, presentando un prodotto di qualità, ben arrangiato e ben curato nei particolari.
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“C’est Fini” E’ un brano Dub distopico in lingua francese e spagnolo è un mantra che gira su se stesso in modo quasi ossessivo con la frase “C’est fini”( è finita ) e rispecchia tutta l’oscura incertezza verso il futuro, propria di questi tempi. Ma in tutto questo c’è anche un lampo di speranza, la canzone finisce con “N’est pas fini” (non è finita), che lascia trasparire la voglia di continuare a credere in un mondo migliore e la propensione a resistere, di chi è abituato a non mollare mai.
Instagram: sine_frontera
Antonio Resta voce - Fabio Ferrari basso - Simone Angiuli violino - Federico Jormen Ferrari chitarra - Enrico Truzzi batteria - Matteo Del Miglio trombone - Simone Dalmaschio percussioni
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