martedì 21 luglio 2020

"Qualche rotella fuori posto" il nuovo romanzo di Mattia Bernardini.

Qualche rotella fuori posto è il nuovo libro di Mattia Bernardini, chitarrista nei Manovalanza e negli NH3.

"Due amici, una sfida e una tavola a rotelle: gli ingredienti giusti per una serie di rocambolesche avventure genuinamente avvincenti."

Qualche rotella fuori posto è un romanzo originale in cui i temi principali sono skateboard, musica, emarginazione e soprattutto amicizia.

Uscirà ad aprile 2021 se siete interessati e volete preordinare questo romanzo trovate tutte le info e il crowfunding al seguente link: https://bookabook.it/libri/qualche-rotella-posto/

Siete incuriositi? Ecco la trama:

Roberto è uno studente universitario con la passione per lo skateboard. Nonostante sia fedele al proprio codice etico, o forse proprio a causa di questo, si scontra quotidianamente con ostacoli di ogni genere. Franco, il suo migliore amico, è uno spaccone che dietro ad un muro di battute nasconde un animo profondo. Incapaci di stare lontano dai guai, i due non fanno che affrontarsi in quelle che chiamano "gloriose sfide", ufficialmente per spartirsi un premio, in profondità per dare adito ai loro sogni più nascosti. La sfida più importante fra i due amici riguarda l'approccio con le ragazze... Ma non nel modo in cui ci si aspetta. Anzi, tutt'altro.

Chi è Mattia Bernardini?

Mattia Bernardini, trentatré anni, è un ingegnere elettronico, musicista e scrittore italiano. Mezzo toscano e mezzo romagnolo, vive al confine fra queste due regioni in mezzo ai monti selvaggi dell'Appennino. Oltre al lavoro come progettista hardware, suona la chitarra elettrica in due gruppi musicali italiani che godono di una buona notorietà all'estero: Manovalanza e NH3.
Fin da ragazzo ha sempre tenuto diari personali che narrano le avventure vissute suonando in giro per l'Italia e per il mondo. Nel 2017 una di queste avventure è diventata la sua prima pubblicazione. Il libro, intitolato "La buena onda" (Streetlib), è un dettagliato diario di viaggio della rocambolesca tournée dei Manovalanza in Messico del 2015.
"Qualche rotella fuori posto" è la sua seconda opera, un romanzo originale in cui i temi principali sono skateboard, musica, emarginazione e, soprattutto, amicizia.

Ecco un piccolo estratto dal libro:

La luce ritorna. Mi ritrovo tutta la folla davanti. Volti stupiti, perplessi, divertiti. Un mare di gente che ogni giorno accetta tutto ciò che gli succede passivamente, senza ribellarsi mai, e senza capirne nemmeno il motivo.
Ma io so che fra loro ci sono alcuni, pochi invisibili eletti, che si ribellano eccome. Ed è per loro che lo faccio.
Per i ribelli, per gli scettici, per i sognatori.
Lorenzo dal mixer riesce a fare partire la base che gli ho chiesto, cogliendo di sorpresa il tecnico del suono che aveva lasciato le preziose apparecchiature incustodite per indagare sull’improvviso blackout.
A tutto volume dall'impianto parte un riff di chitarra che sveglierebbe un morto da quanto è pieno di carica, rabbia e indignazione per ogni ingiustizia del mondo.
Un riff di chitarra fottutamente perfetto, accompagnato da basso e batteria pesanti e cadenzati, seguiti da una voce che ha segnato un'intera generazione di ribelli.
«Lights out, Guerrilla Radio! Turn that shit up!».
Lancio lo skate sul palco, e ci volo sopra. Quattro metri di rincorsa, non di più.
Le luci bianche sono accecanti, non vedo nulla di ciò che c'è al di là del legno liscio. Ma in qualche modo sento comunque centinaia di sguardi puntati su di me.
Sfreccio sopra la tavola a tutta velocità. Arrivo al bordo del palco.
Salto, scalciando con il tallone del piede destro verso l'esterno, e con la punta del piede posteriore, il sinistro, verso avanti.
La tavola flippa velocissima, facendo un giro completo di trecentosessanta gradi in tutti due i versi.
Sono sospeso sul vuoto, a metà strada fra il palco e le transenne che delimitano la pista.
Sospeso in aria, con la musica dei Rage Against the Machine che suona energica e potente per tutta l'area della festa, con il volto concentrato e la lingua fra i denti.
Sospeso in aria, con l'adrenalina in circolo dappertutto, ed il cuore che galoppa come un cavallo imbizzarrito.
Un metro di altezza, due e mezzo di lunghezza… Un salto spettacolare.
Signore e signori del paese, ecco a voi il Laser Flip.
Anche conosciuto come 360 heelflip.


-MAT






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