Come un chiodo ama il muro è un documentario nato per raccontare non tanto la storia dei Vintage Violence quanto le persone dietro gli strumenti musicali. Punto forte della band è infatti la passione ostinata nel portare avanti un progetto musicale giocando il più possibile secondo le proprie regole, suonando in tutta Italia da vent’anni, consolidando un pubblico di fedelissimi pur rimanendo volenti o nolenti underground, fuori dal giro dell’indie rock radiofonico, nel bene e nel male.
Attraverso la band il documentario affronta una tematica molto cara al regista e a tutti coloro che si dedicano a progetti creativi di qualsiasi genere: come si rimane fedeli a sé stessi quando si è palesemente disallineati con i trend ufficiali? La percezione diffusa dell’artista è sempre più concentrata sui grandi nomi e i grandi numeri, su chi svolta e all’improvviso è sulla bocca di tutti. Ma il mondo della musica è fatto di molto altro: è un brulicare di progetti underground che non vedremo mai in prima serata ma che parla con forza ai tantissimi che non trovano nelle radio e nei talent show una rappresentanza artistica.
Guarda il primo episodio del docufilm:
BIO
I Vintage Violence sono uno dei gruppi storici dell’underground punk e garage rock italiano. Operativi dai primi anni 2000, hanno più di 400 concerti sulle spalle e quattro album all’attivo, più una raccolta acustica e un “best of” (Violenza primordiale) uscito nel 2022, con una tracklist composta da brani scelti direttamente dai fan. Nel 2021 esce l’ultimo album elettrico Mono, il cui tour ha fatto registrare svariati sold out, fra cui allo storico Bloom di Mezzago nel 2022. Numerose le collaborazioni in vent'anni di carriera, tra cui Zen Circus, Bologna Violenta e Afterhours.
Simone Colombo (1984), laureato in storia dell’arte, fotografo e scrittore, vive a Bologna dove lavora nel campo della comunicazione. IG: @simonecolombo23
VINTAGE VIOLENCE
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