sabato 14 novembre 2020

CHARLIE: una storia in cui rispecchiarsi e uno stile innovativo nel primo EP degli All Over The Map.

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Charlie
è il primo EP del gruppo torinese All Over The Map, già disponibile su tutte le piattaforme streaming dal 13 novembre.
Sono passati ormai due anni dalla pubblicazione del primo singolo del gruppo, “Pawns on the chessboard”. 
Due anni di concerti, prove, scrittura, composizione e dedizione che hanno portato il gruppo ad una maturazione artistica che culmina oggi con la pubblicazione di CHARLIE.
L’ep è interamente frutto di un lavoro autonomo del gruppo in "Home production", in quanto completamente registrato in una settimana di full immersion nella meravigliosa campagna astigiana che, senza dubbio, ha fatto scaturire diversi spunti creativi. 
La sfida è stata quella di provare a mettere insieme le diverse influenze musicali dei componenti del gruppo; il prodotto finale, che si può etichettare come “alternative pop punk”, è qualcosa di nuovo : un sound energico, sezioni rap in italiano, assoli di chitarra esplosivi e ritornelli dalle melodie orecchiabili che non potrai fare a meno di cantare a squarciagola.
“CHARLIE” è il racconto di un viaggio che vede il protagonista crescere e maturare in ciascuno dei brani, fino a diventare una persona nuova. 
In daydream Charlie affronta il distacco tra il suo idillio mentale e la realtà, in the kid and the flower affronta il senso di vuoto scaturito dalla fine di una relazione e infine in phear giunge all'accettazione della morte e ad una simbolica rinascita. 
L'EP si conclude poi con una rivisitazione acustica di quel “Pawns on the chessboard” che sancì a tutti gli effetti la nascita artistica del gruppo.
Per questo progetto, quindi, la band ha dato vita al personaggio di Charlie basandosi sul modello del tipico adolescente del XXI secolo, un archetipo nel quale gli stessi componenti del gruppo si ritrovano e che vuole dar voce a drammi, insicurezze e pensieri che spesso accomunano i giovani di questa generazione. 
“Una storia semplice ma profonda in cui è impossibile non immedesimarsi e che sembra voler dire che Charlie in fondo siamo tutti noi.” 




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