Diario di sabato 27 giugno: Una finta recensione del live dei Viboras
Partenza per il mare anticipata a dopo pranzo così, mi dico, arrivo a Marina di Ravenna presto, faccio la diretta di Punk Italia su Radio SbaamTv dalla macchina, poi aperitivo con il mio amico Peo e poi parto di nuovo e vado a Russi a vedere i Viboras. Le cose non sono andate esattamente così....
Stava andando tutto a meraviglia, avevo pure trovato parcheggio all'ombra per fare la diretta, ero super organizzato e super carico per il programma ma la cattiva sorte mi ha indicato. Avevo avuto pure delle avvisaglie ma subito non ci avevo fatto caso. Ebbene inizio la diretta che avrebbe dovuto durare un'ora ma dopo appena 8 minuti e una manciata di secondi devo interrompere: la batteria della macchina ha deciso di abbandonarmi e senza corrente all’auto tutto si spegne, non potevo metter musica e sono stato costretto ad abbondanare il programma in radio. Giri di telefonate ad amici per reperire dei cavi per far ripartire la macchina, chiedo anche a dei passanti che si accingevano a ripartire con la loro macchina ottenendo risposte negative, sguardi di disprezzo e paura che fossi un malintenzionato. Ma vabbe, tempo due ore e mezza e Peo arriva con dei cavi e la mia macchina era di nuovo in moto. Ormai il programma era saltato ma l'aperitivo si poteva ancora fare!
Quindi birrone ghiacciato e parto per Russi con la macchina che pare nuova.... Chissà cosa le era preso. Ero emozionato perché finalmente avrei conosciuto di persona i Viboras dopo essere stati in contatto per tutto il Lockdown. Me li ero immaginati strasimpatici e strabelli ma la versione reale supera di gran lunga la mia immaginazione. Sono veramente così: strasimpatici e strabelli, in più aggiungete gentilezza, la voglia di stare insieme e tante cose di cui parlare. Insomma oltre che per la musica si fanno amare soprattutto per la qualità umana.
Il concerto in acustico è quasi un semplice contorno e non il fulcro della serata perché, si l'acustica bello, ma i Viboras hanno bisogno delle distorsioni e di una batteria vera. Comunqe il quartetto si destreggia bene tra una canzone e l'altra: Irene non sbaglia una nota, i cori di Sal e Giulia perfetti e puntuali, il drumming di Ga, limitato da una batteria minimal, è sempre arrangiato alla perfezione. Si susseguono i vari brani intervallati da interventi esilaranti delle quattro Vipere. Il concerto va alla grande e viene chiamato anche Ziggy sul palco il proprietario dello Ziggy Bar, un uomo che con non poche difficoltà sta cercando di ripartire con la propria attività partendo proprio dai concerti e ce ne saranno alcuni da non perdere come il live acustico dei Punkreas e degli Statuto. Il concerto finisce ma non la serata perché fino alle due stiamo lì tutti insieme, i Viboras, Gento(anche lui tra gli organizzatori) , qualche fan e io. La birra scorre, anche qualche amaro, e parliamo di un sacco di cose, soprattutto con Sal, di vinili, di progetti, di idee, di prodotti dell'orto, della scena Punk, di concerti, di progetti paralleli, e di qualsiasi altra cosa vi possiate immaginare io e Sal ne abbiamo parlato. Spesso Irene mi chiedeva di ripetere alcune parole così per farli divertire con il mio accento toscano. È giunta l'ora dei saluti e di solito non mi piace, perché salutarsi vuol dire che ci mancheremo fino alla prossima volta che ci vedremo. L'ultimo ostacolo è che non parta la macchina ma non è così, tutto al suo posto con la promessa che ci vedremo probabilmente il giorno dopo al mare o forse chissà più in là nel tempo ma rimane impresso nella memoria l'abbraccio umano che solo il Punk rock ci sa regalare. Me ne vado, accendo la musica per farmi compagnia mi trovo a sorridere e un pensiero fisso: la scena esiste, la scena siamo tutti noi che ci crediamo.
-Sid Parrot-
FOTO DELLA SERATA
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