domenica 17 agosto 2025

Fatamish - "Spleen" il punk-metal dell'Alto Adige prende forma in un album feroce e multilingue


Dalle montagne di confine tra Italia e Austria arriva Spleen, il primo album full-length dei Fatamish, band altoatesina nata nel 2018 dalle ceneri di vari progetti punk hardcore attivi tra il Trentino-Alto Adige e l’Austria nei primi anni 2000 (Not Bound by Convention, For Daily Use, The Witch, e altri). Un nome, Fatámish, che già racconta tanto: in dialetto pusterese significa “testardo”, un’etichetta che la band indossa con orgoglio, tanto da farne manifesto di resistenza culturale, musicale e linguistica.

La loro sala prove è a Brunico, a pochi chilometri dal confine austriaco, e la formazione è quanto di più “meticcio” possa nascere in un contesto complesso come quello dell’Alto Adige: cinque membri, due italofoni e tre germanofoni, un mix che si riflette naturalmente nella musica e nei testi.


Difficile inquadrare con precisione lo stile dei Fatamish. La base è skate punk e hardcore melodico, ma affiorano senza paura influenze metal – a volte thrash, a volte metalcore – sostenute dalla voce abrasiva di Sebi, frontman dal timbro feroce e istintivo. In contrasto, le linee vocali di Alvaro aggiungono uno strato melodico, creando un dinamismo che diventa cifra stilistica. Il risultato? Una miscela esplosiva che la band stessa definisce hardcore punk/metal.

Il nuovo album, Spleen, si compone di 9 tracce, scritte in italiano, tedesco e inglese. Il titolo è un omaggio alle poesie di Baudelaire e al concetto di spleen come malessere esistenziale, quello stesso malessere che oggi – tra guerre, crisi climatica e deriva autoritaria – ci accompagna come un’ombra silenziosa. L’album diventa quindi specchio di una generazione disillusa, che trova nella musica l’unico antidoto all’apatia e alla paura del futuro.

Tra i brani più significativi:

“Scelte”, una dedica dolente a un amico caduto nel vortice della droga.

“Il grande inganno”, che riflette sul senso della vita e sulle illusioni che la accompagnano.

“berühmt? Du et!”, feroce critica all’industria musicale e a chi sfrutta le band indipendenti, soprattutto in Germania.

“Identity crisis”, brano manifesto per tutta la band: fare musica non è più un hobby da ragazzi, ma un’esigenza vitale, l’unico rifugio dall’inquietudine e dallo scorrere del tempo.

Anche se Spleen è tecnicamente il loro primo album, i Fatamish non sono certo alle prime armi. Alle spalle hanno due EP autoprodotti: Care (2019) e Ophiocordyceps unilateralis (2021), oltre al recente singolo Antikarma del 2024. Con questo disco, però, il progetto prende finalmente una forma più compiuta e ambiziosa.

La band è composta da:

Sebi – voce

Alvaro – chitarra e voce

Schmidi – chitarra e voce

Potze – basso e voce

Simon – batteria


Spleen è un lavoro intenso, viscerale e intelligente, che non ha paura di sporcarsi le mani con tematiche scomode e di mescolare lingue, generi e influenze. I Fatamish portano avanti una visione musicale radicata nel territorio ma capace di parlare (e urlare) a un pubblico molto più ampio. Un disco per chi cerca qualcosa di più del semplice pogo.



venerdì 15 agosto 2025

TALIA CAVASU PUBBLICANO “SCUSAMI UN CAZZO”


Il 15 agosto segna una data da cerchiare in rosso per tutti gli amanti del punk: i Talia Cavasu pubblicano “Scusami un cazzo”, un brano esplosivo e frizzante che mescola energia e leggerezza.
Con sonorità allegre e un ritornello che resta in testa, la band esprime in musica un sentimento tanto diretto quanto liberatorio: dopo aver chiesto scusa troppe volte, arriva il momento di dire basta… e di farlo senza mezzi termini.

Nati appena un anno fa con l’obiettivo di portare la loro idea di musica e punk ovunque ci siano orecchie pronte ad ascoltare, i Talia Cavasu sono la dimostrazione che l’attitudine conta più dell’età della band. “Scusami un cazzo” è una dichiarazione di indipendenza emotiva, un invito a non piegarsi sempre e comunque, il tutto confezionato con il sorriso sfrontato tipico del pop punk.




Ascolta “Scusami un cazzo”




giovedì 14 agosto 2025

MEGG conclude il trionfale set al Vans Warped Tour di Long Beach con il nuovo video “IDC”




Reduce dall’estate più surreale della sua carriera, l’artista alternative punk di Los Angeles MEGG chiude la sua corsa al Vans Warped Tour con l’uscita del videoclip del suo ultimo singolo, “IDC”.

Girato con un budget ridottissimo e tempi strettissimi, il video cattura l’energia ribelle del brano in un turbine di nostalgia e caos.

«Abbiamo realizzato questo videoclip praticamente senza tempo né budget, e il risultato è una corsa frenetica, nostalgica e caotica» racconta MEGG. «È stato uno sforzo di squadra guidato da Rio Noir—un talento pazzesco. È davvero divertente da guardare e penso si percepisca quanto ci siamo divertiti a girarlo».

Co-scritto da Brian Wight, Sophie Shredz e MEGG, e prodotto da Wight e Rob Nagelhout, “IDC” è un inno graffiante e incisivo—un mix tra l’attitudine sfrontata di Joan Jett e la grinta dei primi Green Day. Mixato da Nagelhout e masterizzato dal vincitore di un Grammy John Greenham (Billie Eilish, FINNEAS), il ritornello del singolo sembra sfidarti a non urlarlo a squarciagola.

L’uscita del video arriva proprio mentre MEGG conclude un’indimenticabile esperienza al Warped Tour.

«Salire sul palco con i miei migliori amici al Warped Tour quest’anno è stata l’esperienza più incredibile della mia vita» riflette MEGG. «Io e la mia band siamo cresciuti andando a questo festival da ragazzini… suonare la nostra musica davanti a migliaia di persone, probabilmente come l’atto più piccolo in scaletta… sono ancora senza parole. Grazie Kevin Lyman e Warped Tour! Dire che sono grata è dire poco».




Diplomata al primo programma di Popular Music Performance della USC, MEGG si è costruita una reputazione grazie alla scrittura di brani che superano i confini di genere, a una voce potente e a uno spirito DIY instancabile. Ha condiviso il palco con KISS, The Used e altre icone del rock, ha calcato palchi leggendari di Los Angeles come il Saint Rocke e ha cantato l’inno nazionale per i Dodgers, LA Galaxy e LA Sparks.

Oggi, divisa tra Nashville e le sue radici californiane, MEGG cavalca l’onda di “IDC” verso l’uscita del suo prossimo EP, atteso per questo autunno. Con ancora la sabbia nelle Vans e il dito medio alzato, è pronta a continuare a regalare ai fan gli inni grezzi e senza filtri che amano.




Guarda il video di “IDC”: https://www.youtube.com/watch?v=gOa9H5KdFAQ

Ascolta “IDC”: https://ffm.to/idcmegg



martedì 12 agosto 2025

James Merendino lancia il crowdfunding di "ONLY POSERS DIE: WHY SLC PUNK LIVES ON" per raccontare l’eredità di SLC Punk


James Merendino
, regista e sceneggiatore del cult movie del 1998 SLC Punk, ha lanciato una campagna di crowdfunding per realizzare il suo nuovo progetto: ONLY POSERS DIE: WHY SLC PUNK LIVES ON, un documentario che esplorerà l’eredità culturale e il culto che circondano il film, a oltre 25 anni dalla sua uscita.

Mi interessa capire come questo piccolo film sia diventato un cult,” racconta Merendino. “Voglio parlare con i fan.”


SLC Punk seguiva le vicende di Stevo (Matthew Lillard) e Heroin Bob (Michael A. Goorjian) nella Salt Lake City dei primi anni ’80, tra scontri culturali e l’energia anarchica della scena punk locale. Uscito come piccola produzione indipendente, è diventato negli anni un vero e proprio manifesto per outsider e ribelli di ogni generazione. Nel 2016 Merendino aveva già ripreso in mano la storia con Punk’s Dead: SLC Punk 2, ampliandola per parlare a una nuova generazione.


ONLY POSERS DIE non sarà un semplice “making of”: unisce interviste a cast, troupe, critici e soprattutto fan, per capire perché il film continui a risuonare ancora oggi. Oltre a raccontare la forza dell’etica punk, il progetto metterà SLC Punk in dialogo con altri cult degli anni ’90 come Clerks e Donnie Darko, esplorando il ruolo che queste opere hanno avuto nel plasmare l’identità delle sottoculture.

Le prime riprese si terranno a Salt Lake City con interviste ai veri punk che hanno ispirato i personaggi del film, amici e familiari di Merendino, e momenti live come la proiezione con Q&A del 17 agosto e la serata trivia del 19 agosto presso il Proper Brewing Co..

L’obiettivo è raccogliere 60.000 dollari — con quasi 12.000 già promessi da 156 sostenitori — offrendo ricompense che vanno dal proprio nome nei titoli di coda (10$) a copie digitali del film, foto e tatuaggi inclusi nella pellicola, DVD autografati, fino a ruoli come Associate Producer o sponsor di apertura.

Merendino descrive il progetto come “una lettera d’amore alla comunità punk”, un modo per conservare storie, musica e spirito di un’epoca, ma anche per raccontare come quella stessa attitudine continui a vivere oggi.

Eventi al Proper Brewing Co. – Salt Lake City

Domenica 17 agosto, ore 19.00 – Q&A con James Merendino + proiezione (ore 20.00)

Martedì 19 agosto, ore 17.30 – Meet & Greet + Trivia Night (ore 19.30)

Link alla campagna: Crowdfundr.com/42X7Qa
Instagram di James Merendino

giovedì 7 agosto 2025

SKEETCH: “Born 2 Late” è il nuovo singolo che anticipa l’album Sunny Side of Shitty Town in uscita il 22 Agosto


Dalla Germania con rumore: gli Skeetch, skate punk band di Leipzig, pubblicano il loro nuovo singolo Born 2 Late il 18 luglio per Punkerton Records, anticipando il debutto sulla lunga distanza Sunny Side of Shitty Town, in uscita il 22 agosto.


Il brano è un’ode a tutto ciò che il punk rock ha rappresentato per loro – e per molti altri: un inno generazionale per chi si è sentito “nato troppo tardi”, per chi ha vissuto i gloriosi anni ‘90 solo attraverso bootleg, compilation e reunion tour.

> “Born 2 Late è la nostra lettera d’amore al punk rock” – racconta il cantante Max Schlegel – “È la storia di una generazione cresciuta idolatrando band che non ha mai visto dal vivo nel loro periodo migliore. Ma è anche un messaggio: non sei mai troppo tardi, né troppo vecchio, per il punk.”



Musicalmente, il pezzo è un mix energico e incalzante, pieno di riferimenti e omaggi ai classici del genere, ma con un’attitudine fresca e consapevole. Una vera bomba per fan di Pennywise, Millencolin, Bad Religion e compagnia urlante.

Sunny Side of Shitty Town: un’esplosione di punk, memoria e rabbia lucida

L’album in arrivo promette di essere un viaggio ad alta velocità tra disillusione, sarcasmo e grinta punk, diviso in undici tracce che raccontano la vita in una “shitty town” con lo sguardo sempre rivolto al lato soleggiato delle cose.

Dalle riflessioni generazionali di Born 2 Late, alla critica sociale di Hello Mr. Officer, passando per la crudezza emotiva di Spicy Memories, l’album mescola riff veloci, ritornelli da urlare e una scrittura affilata come una lametta.

Il disco sarà pubblicato su vinile 12" da 140 grammi, in edizione limitata e colorata, in collaborazione con Punk Rock Radar e Cat's Claw Records. La prevendita è già attiva su Punkerton Records.


Chi sono gli SKEETCH?

Nati nei primi anni 2000 sotto l’influenza della colonna sonora di Tony Hawk's Pro Skater, gli Skeetch sono cresciuti a suon di skate punk e hardcore melodico. La band si è formata ufficialmente alla fine del 2021 e ha già collezionato tre EP e tour in tutta Europa.

Il loro suono è diretto, viscerale e pieno di energia – un perfetto equilibrio tra omaggio ai maestri del passato e voglia di spaccare tutto nel presente.




mercoledì 6 agosto 2025

"La Gabbia" il nuovo disco dei Freigeist


Annunciato già nei primi mesi del 2024, La Gabbia segna il ritorno dei Freigeist, storica band fiorentina, con un nuovo album che porta con sé tutta l’energia, la rabbia e la consapevolezza maturate in oltre trent’anni di storia. La pubblicazione è avvenuta lo scorso 1° maggio, scelta simbolica e mai casuale, e rappresenta la prima collaborazione del gruppo con R.O.D. Records, etichetta indipendente italiana che si sta affermando sempre di più come cassa di risonanza per artisti della scena underground nazionale.


Anticipato dall’omonimo singolo – di cui è disponibile anche il videoclip ufficiale su YouTube (guardalo qui) – La Gabbia è un album che si lascia scoprire gradualmente, con una costruzione sonora che non cerca il colpo di teatro immediato, ma conquista traccia dopo traccia. È un disco che ti chiede di ascoltare fino in fondo, e lo fa con intelligenza: ti prende per mano e poi ti travolge.




L’incipit sembra quasi voler mettere alla prova l’ascoltatore, come a dire: “aspetta, c’è di più”. E infatti, quando arriva "Fai come vuoi", non si può restare indifferenti: il finale, con un basso che diventa protagonista assoluto, è da manuale. Ma è con "Miraggio" che il disco trova la sua dimensione più ispirata: è qui che il suono si apre, prende forma e restituisce tutta l’intuizione compositiva dei Freigeist. La successiva "Rispetto" è un altro punto fermo dell’album, manifesto diretto e coinvolgente di un’identità che non vuole e non può passare inosservata.

Il suono è grezzo, potente, trascinante, solo a tratti cupo, ma sempre vivido e vibrante. C’è un equilibrio sorprendente tra la forza degli strumenti e la voce, mai prevaricata ma anzi incorniciata da una strumentazione che sembra avere un’anima propria. Il risultato è un magnetismo sonoro raro da trovare nel genere, capace di evocare emozioni viscerali senza mai scadere nell’autocompiacimento.

Bio:

Il progetto nasce tra il 1989 e il 1990, in piena ondata di occupazioni studentesche del movimento della "Pantera". Firenze è il loro territorio. Dopo anni intensi tra manifestazioni e concorsi (Sinistro Rock, Rock Contest), la band attraversa un periodo turbolento che dal 1994 al 1997 porterà a numerosi cambi di formazione e, infine, a uno stop. Solo nel 2012 il gruppo torna in vita grazie alla volontà dei fondatori Pino (basso) e Stefano (chitarra/voce), che insieme al batterista Adrian Lemasson riaccendono la miccia.

La Gabbia è quindi più di un disco: è un ritorno, una presa di posizione, una dichiarazione d’esistenza. È la dimostrazione che il fuoco punk non si spegne, ma si trasforma e trova nuove vie per bruciare.

martedì 5 agosto 2025

8 Agosto THE RUBBER ROOM, JUDA'S KISS E CORE MATO: LA FESTA ESPLODE!

Via Murata, 49, 28844 Villadossola VB, Italia

Dalle 21 sul main stage, un evento che promette di lasciare il segno. Tre band, tre stili diversi, un’unica serata all’insegna dell’energia, della musica dal vivo e di quel caos organizzato che solo certi palchi sanno regalare.

THE RUBBER ROOM – Direttamente dalla linea immaginaria che unisce Milano e Como, tornano The Rubber Room, pronti a scatenare il pubblico con il loro punk rock ruvido, incalzante e senza fronzoli. Attivi dal maggio 2018, hanno costruito negli anni una reputazione solida grazie a un’attitudine live che non lascia tregua.
Il nuovo EP, Tutto fuori controllo, uscito nell’aprile 2025 per Ammonia Records, ha confermato la loro crescita, portando in dote anche una collaborazione esplosiva con i Punkreas nel singolo Scheletri.
Hanno diviso il palco con Derozer, Rfc, Viboras, Bambole di Pezza e molti altri, portando la loro musica in lungo e in largo per la penisola.

JUDA'S KISS – Si accendono i riflettori su un ritorno clamoroso: dopo 20 anni i Juda's Kiss rimettono piede sul palco della Lucciola in una tappa del provocatorio "Sto caxxo di 2025 tour".
La storica ska-punk band, infarcita di influenze street punk e militante come poche, si è recentemente rimessa in moto, dividendo la scena con leggende del calibro di Arpioni e Banda Bassotti, calcando i palchi di festival iconici come la Festa di Radio Onda d'Urto.
Un ritorno che sa di rivincita, memoria e voglia di spaccare tutto.

CORE MATO – Dalle 23:30 sul PianoB stage, la serata si trasforma in un delirio danzante grazie ai Core Mato: due bassi, cassa dritta e voci pasticciate per una miscela travolgente di indie rock, dance e post-punk.
Un suono che pesta, trascina e costringe il corpo a muoversi, che si tratti di pogo o di ondeggiamenti liberatori sotto il cielo d’agosto.


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Ingresso gratuito, bar e ristorante attivi tutta la sera, e per chi volesse cambiare ritmo: area balera estiva con musica da liscio.
Un evento che è una festa vera: popolare, trasversale e travolgente.

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lunedì 4 agosto 2025

A Settembre la prima uscita di Karma Field Records: il ritorno degli Anarcotici con "Io credo alle Fate"


A quindici anni dalla loro ultima pubblicazione, gli Anarcotici rompono il silenzio con una riedizione che non è semplice nostalgia, ma un vero e proprio gesto di rinascita. Io credo alle Fate, in uscita il 23 settembre 2025 per Karma Field Records, è la nuova versione rimasterizzata e riordinata del loro ultimo e più ambizioso album, Io non credo alle Fate (2010). Cambia il titolo, cambia la prospettiva, ma resta intatta quella fame di verità e intensità emotiva che ha reso la band una voce imprescindibile della scena alternativa italiana.

La nuova edizione, curata da Tommaso Mantelli presso il Lesder Studio, porta nuova linfa vitale a un disco già denso e stratificato. Il lavoro sulla resa sonora restituisce profondità e dettaglio senza sacrificare il graffio originale, mentre la tracklist riorganizzata e il nuovo artwork completano una riflessione visiva e narrativa che suona come un atto di fede nell’arte e nella memoria.

Nati nei primi anni Duemila, gli Anarcotici sono sempre stati fuori dal coro: punk nell’attitudine, post-rock nell’ampiezza delle strutture, urbani e viscerali nella scrittura. Hanno attraversato con coerenza oltre un decennio di musica indipendente, lasciando una traccia incancellabile fatta di concerti sudati, parole che bruciano e dischi che non fanno sconti.

Tre gli album all’attivo: Resistenza (2001), manifesto militante e diretto; Iride (2006), il loro lavoro più riflessivo; e infine Io non credo alle Fate, pubblicato nel 2010 e da molti considerato il loro capolavoro, ora pronto a rinascere sotto una nuova luce.

Con Paolo (voce, chitarre), Ricky (chitarre) e Davide (batteria) alla guida, e con le collaborazioni storiche di Simone e Max, gli Anarcotici hanno calcato decine di palchi in Italia e all’estero, sempre con un’energia feroce e senza compromessi. La loro eredità non sta solo nei dischi, ma nell’approccio totale e onesto alla musica, come se ogni brano fosse una presa di posizione, una scelta di campo.

Io credo alle Fate sarà disponibile su tutte le piattaforme streaming dal 23 settembre 2025. Una riapertura dei cassetti della memoria, sì, ma anche un invito ad ascoltare — o riascoltare — una delle band più lucide e coraggiose dell’underground italiano. Perché le fate, forse, esistono. E suonano ancora.

Preordina l'album 
karmafieldrecords@gmail.com

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giovedì 31 luglio 2025

IDONT – Halfway To Nowhere fuori il primo album


Roma, anni ‘90 nel cuore e melodie catchy nel sangue: gli IDONT sono quel tipo di band che non hanno fretta, ma quando arrivano, lo fanno a modo loro. Dopo l’EP di debutto Grow Up del 2018, pubblicato grazie al supporto di Let’s Goat Records e Inconsapevole Records, il trio romano è tornato con un vero e proprio long playing che ha richiesto solo… quattro anni per essere completato.

Halfway To Nowhere è il titolo del primo album ufficiale, un concentrato di punk-rock melodico con lo spirito DIY che li accompagna sin dagli inizi. Registrato tra un procrastinamento e l’altro, il disco prende finalmente forma nell’estate 2025 con il supporto di ben cinque etichette indipendenti: Dinomite Records, Inconsapevole Records, Let’s Goat Records, Scuderie Ducali Records e V10 Records.

Il risultato? Un disco che riesce a suonare fresco, sincero e autoironico, come suggeriscono già i titoli dei brani: Beverly, Dangerous Stupid Words, Another Breakup Song, College Love (In The Aftermath), Wacky Waving Inflatable Tube Guy… Una tracklist che alterna momenti di autoanalisi pop-punk e sberleffi da pogo sotto il palco, senza perdere mai di vista la melodia.

La presentazione fisica dell’album per l’etichetta Dinomite Records – avverrà il 30 agosto 2025, mentre l’album è già disponibile in streaming su tutte le piattaforme.

IDONT non sono qui per rivoluzionare il punk, ma per ricordarci che fare le cose con calma può portare a risultati onesti e divertenti. Punk-rock pigro, ma con il cuore al posto giusto.


mercoledì 30 luglio 2025

THE EXTRAS – “Closer” è l’esordio che ci mancava: punk, caos, sudore e anima


In un panorama rock sempre più diviso tra nostalgia patinata e perfezionismo da plug-in, i THE EXTRAS irrompono con l’urgenza che solo chi ha davvero qualcosa da dire può permettersi. Il loro debutto Closer è un’esplosione emotiva, un manifesto ruvido e senza compromessi che mescola punk, pop e rabbia poetica in un tutt’uno travolgente.


Formatisi a Colonia nel 2023 ma con il cuore (e il sangue) diviso tra Europa e Stati Uniti, i THE EXTRAS sono un caso raro: una band che grida forte senza slogan vuoti, che prende a schiaffi l’indifferenza ma lo fa con stile – e magari anche con un dolcevita bianco, à la Lou Reed.

Dietro il microfono troviamo Elmar Freels, ex chitarrista in tour con i Dumbell fino al CBGB’s, oggi creativo per la Heute Show. Accanto a lui, il newyorkese Jon Manierre, mente musicale, polistrumentista e autore di arrangiamenti che danno davvero "quel qualcosa in più" ai brani. Completano la lineup la chitarrista Krissy Weiffen, doppia outsider (di genere e di genere musicale: viene dal metal), il batterista e produttore Leroy Kaldenbach e il bassista americano Pat Bewick, vero entertainer punk e fratello spirituale di Jon.


Closer è tutto fuorché un disco monocorde. Dalla malinconia disillusa di People (“mi piacciono le persone. In teoria”) al punk scarnificato e ironico di Bad Times (“il testo? Solo il titolo e un ‘Oh yeah’. Basta e avanza”), i THE EXTRAS non cercano soluzioni, ma spazi per restare umani.

C’è rabbia che brucia in The Firm, un brano che vomita fuori il veleno del lavoro salariato, con sonorità più brit che US. Point Blank è un grido contro la rassegnazione, Summer Is Coming è una jam distorta tra Dead Kennedys e Pixies in piena apocalisse climatica, mentre Hellhounds pesca dal blues paranoide e lo rilancia a tutto Motörhead.

Il disco si chiude con una perla assoluta: G. Masina, minuto e mezzo di punk puro in cui le chitarre sono suonate da una leggenda vivente come Sonny Vincent (Dead Boys, CBGB’s, Ramones-era), ancora in fiamme a oltre 70 anni. Non bastasse, sul brano suonano anche Greg Norton (Hüsker Dü) e Jamie Oliver (UK Subs, Anti-Nowhere League).

Sì, avete capito bene: questo è il disco d’esordio di una band appena nata, e già suonano con tre mostri sacri del punk internazionale. Il motivo? L’attitudine, i contatti veri, e tanta gavetta: gli EXTRAS hanno già aperto per Ultrabomb e girato l’Europa con Sonny Vincent, che Elmar ha seguito a lungo come tour manager. Qui, le radici contano.

Un album vissuto, non solo suonato

Parte registrato in Spagna con Paul Grau (Rausch, Emil Bulls), parte autoprodotto da Leroy in Germania, Closer è un disco che suona vivo, imperfetto e potentissimo. Non mancano ospiti (come Annika Manheller, spesso anche dal vivo, e l'ex Yeti Girls Wendelix) e una direzione artistica curatissima: la copertina con il vulcano sottomarino firmata Peter Piller è un perfetto specchio visivo dell’album.

Le influenze? Hüsker Dü, Leatherface, Replacements, Hot Water Music, Hole, Motörhead, Dead Kennedys, Iggy Pop, The Damned… e il commento più azzeccato arriva dal batterista Jamie Oliver:

“You guys smash it!”
Oppure da un certo Wolly Düse:
“Siete troppo rumorosi!”



THE EXTRAS webpage: https://the-extras.de/

TURBOLENT: LA SOLITUDINE COME FORZA NEL NUOVO SINGOLO “ALLEINE ALLEIN”


I thought I couldn’t go on…” — è così che si apre “Alleine allein”, il nuovo singolo dei TURBOLENT, uscito il 25 luglio 2025. Una frase semplice, nuda, ma potente, che introduce un viaggio sonoro e emotivo fatto di insicurezze, isolamento e, soprattutto, rinascita.

Direttamente da Amburgo, i TURBOLENT si muovono con sicurezza tra le coordinate del punk e del rock progressivo, riuscendo a bilanciare impatto sonoro e vulnerabilità emotiva. Attivi dal 2011 e con la formazione attuale dal 2017, la band tedesca ha sempre dimostrato di avere più sostanza che rumore — e questo brano ne è l’ennesima prova.

I worked on myself, crawled out of the darkness”: è questo il punto di svolta di un pezzo che non si limita a raccontare il dolore, ma lo attraversa per trovare una nuova forza. “Alleine allein” diventa così un inno alla solitudine consapevole, quella che non isola ma libera, che ti permette di ricostruirti senza fingere di essere qualcun altro.

Tra chitarre taglienti, ritmi incalzanti e un ritornello agrodolce che resta in testa ("So alleine allein / now I can be that again"), il brano saluta le false vicinanze per abbracciare l’autodeterminazione. Un messaggio forte, gridato con onestà e senza filtri: “Devi solo essere te stesso – e andare bene così”.


Con “Alleine allein”, i TURBOLENT non ci offrono frasi fatte, ma un pezzo di vita vera. Crudo, diretto e profondamente umano. Un brano per chi si è perso, ma ha ancora voglia di ritrovarsi.




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martedì 29 luglio 2025

GOLDSTATE PUBBLICANO IL NUOVO SINGOLO “NOTHING TO LOSE” CON JARET REDDICK E THOMAS NICHOLAS: UN INNO POP PUNK TRA ACCOUNTABILITY E RINASCITA


Fuori ora per Punkerton Records il nuovo singolo della band UK Goldstate con ospiti d’eccezione: Jaret Reddick dei Bowling For Soup e Thomas Nicholas (Thomas Nicholas Band)


I Goldstate alzano la posta con il loro singolo più ambizioso e personale di sempre. Si intitola “Nothing To Lose” ed è disponibile dal 27 giugno per Punkerton Records. Con la partecipazione di due icone della scena pop punk come Jaret Reddick (Bowling For Soup) e Thomas Nicholas (Thomas Nicholas Band), la traccia mescola l’energia malinconica del pop punk dei primi anni 2000 con una maturità lirica tutta contemporanea.

Nato da una notte turbolenta e da una rottura difficile, Nothing To Lose è un vero e proprio sfogo emotivo, che mette al centro l’assunzione di responsabilità e la voglia di ricominciare. Chitarre granitiche, ritornelli da urlare a squarciagola e una produzione potentissima firmata dai fratelli Sam e Joe Graves (Innersound Audio), fanno di questo brano un perfetto esempio di pop punk moderno con un cuore autentico.

Tutta la canzone è fondamentalmente un capriccio musicale,” racconta con ironia il frontman Ben Pritchard, “ma, tipo, orecchiabile.”



E orecchiabile lo è davvero: Nothing To Lose è un inno per chi ha toccato il fondo e ha deciso di affrontare il proprio caos interiore, guardarsi allo specchio e provare a ricostruire. Una canzone che racconta la consapevolezza, il rimorso, ma anche la voglia di crescere e di non mollare.

Parla di quando capisci che il problema potresti essere tu,” continua Pritchard. “È il suono della resa dei conti, dell’affrontare chi ora odia il tuo nome e scegliere di cambiare comunque.”


GOLDSTATE


Direttamente dal Regno Unito, i Goldstate sono una delle realtà più interessanti della nuova ondata pop punk. Formati da Ben (voce), James (chitarra), Jez (chitarra) e Amy (batteria), uniscono l’irruenza e la sincerità del punk moderno con l’attitudine melodica dell’epoca d’oro del genere. Alle spalle esperienze live in altri progetti e una forte visione artistica, anche grazie al coinvolgimento di Ben in BSB TV, piattaforma indipendente dedicata alla scena alternativa.

Con Nothing To Lose, i Goldstate firmano il loro manifesto: un brano che suona enorme, sincero e decisamente pronto per i palchi di mezzo mondo.




NASCE KARMA FIELD RECORDS, L’ETICHETTA CHE TRASFORMA L’URGENZA CREATIVA IN LIBERTÀ ESPRESSIVA


Nel panorama discografico contemporaneo, saturo di numeri, algoritmi e logiche di mercato, c’è chi sceglie una strada diversa. Si chiama Karma Field Records, e più che una nuova etichetta indipendente, è un manifesto di libertà artistica. Fondata nel 2025 dal musicista Paolo Modolo (già parte degli Anarcotici, In My June e oggi attivo con Willy Wonka Was Weird), Karma Field nasce da un’urgenza: creare uno spazio puro, autentico, dove l’arte possa esistere senza dover dimostrare nulla a nessuno.

La missione è chiara fin da subito: niente compromessi, niente strategie di marketing, niente rincorsa al successo. Quello che conta qui è la verità, l’urgenza espressiva, la profondità emotiva. “Voglio occuparmi di tutto ciò che viene scartato. Il mio mercato sono io stesso”, afferma Modolo. Ed è proprio da questa visione radicale che nasce un’etichetta che somiglia più a un rifugio karmico che a un’impresa commerciale.

Karma Field Records si propone di pubblicare musica, scrittura, arte visiva e concettuale che non trova spazio nei circuiti convenzionali. Un ecosistema in cui le idee possono germogliare e crescere in modo naturale, senza forzature, senza il peso della performance. Una casa per chi sente di non avere voce, per chi crea per amore e non per strategia, per chi sceglie di vibrare invece di adeguarsi.

Ogni uscita del catalogo – che comprenderà progetti sonori, ma anche esperimenti letterari e artistici – sarà un atto d’amore, un frammento di karma condiviso, un’onda di bellezza sincera lanciata nel mondo.

Se sei tra quelli che credono che l’arte debba toccare prima l’anima e poi il resto, Karma Field Records è un posto dove sentirti a casa.

INFO & CONTATTI






Email: karmafieldrecords@gmail.com



lunedì 28 luglio 2025

NoDrip nel nuovo singolo i Blink incontrano i Meganoidi: storie da "Zeta Reticoli"




I NoDrip tornano con un brano che è molto più di una cover, molto più di un esperimento, molto più di un mash-up. Zeta Reticoli, fuori ora per Ammonia Records e Attitude Records, prende due inni generazionali apparentemente distanti e li fonde in un’unica creatura sonora malinconica, sincera e spiazzante.




ASCOLTA IL SINGOLO:

Da una parte Stay Together for the Kids dei blink-182, simbolo di un’intera generazione che ha fatto i conti con famiglie spezzate e silenzi assordanti; dall’altra Zeta Reticoli dei Meganoidi, con quella scrittura alienata e visionaria che ancora oggi rimbomba nella testa di chi ha attraversato i primi anni 2000.

Nel mezzo, i NoDrip, che trasformano questa accoppiata improbabile in un racconto coeso, viscerale, necessario.
Prodotto e mixato da Gianluca Veronal (anche voce e chitarra della band) con l’assistenza di Alessandro Strada presso Attitude Studio Milano, Zeta Reticoli è una lente d’ingrandimento sul disagio contemporaneo, tra memorie adolescenziali e nuovi spaesamenti.

> “Non volevamo solo mischiare due pezzi che ci hanno segnato”, racconta la band. “Volevamo farli parlare tra loro, come se fossero sempre stati parte della stessa storia. È nostalgico, ma anche strano, alieno, sincero. È un mash-up, sì, ma a modo nostro.”



Il risultato è un brano che vibra di tensione emotiva e riscrive il concetto stesso di omaggio, portandolo fuori dalle gabbie della nostalgia e trasformandolo in qualcosa di vivo, che pulsa e dialoga col presente.

Un ascolto imperdibile per chi ha nel cuore il punk rock dei primi 2000, per chi ha pogato sotto un palco indie italiano e per chi cerca ancora oggi un rifugio sonoro dove riconoscersi.




Line-up attuale dei NoDrip:

Gianluca Veronal – voce e chitarra

Angelo Merico – voce e basso

Charlie Amendola – batteria

Niccolò Fabbian (Millennial Daze) – voce e chitarra


IL SOCIO UNICO – “Ti porto a nuotare” Quando tutto va storto, c’è un tuffo che può salvarti


Ti porto a nuotare” è il nuovo singolo firmato Il Socio Unico, il quarto capitolo di un percorso artistico che mescola consapevolezza, determinazione e un’urgenza espressiva che non cerca approvazioni ma verità. Il brano è disponibile su tutte le piattaforme digitali e arriva accompagnato da un videoclip autoprodotto dalla band, con la collaborazione di Adroneline FPV per le spettacolari riprese aeree.


Una canzone che ha il sapore del sollievo, della tregua che ci concediamo quando ci sentiamo sommersi, proprio come recita il testo: “Ti porto a nuotare quando tutto va storto”. È una vera e propria ricetta per la leggerezza, non quella superficiale, ma quella che si conquista a fatica quando si impara a lasciar andare.


Dietro Il Socio Unico c’è Luca Collodoro – voce, mente e cuore del progetto – che dopo anni di esperienze tra Italia e Londra decide di riprendersi la piena responsabilità del suo futuro artistico. A questo manifesto di autonomia si uniscono anche Roberto La Monica e Andrea Farina: tre soci unici che, con un’identità musicale ben definita, danno vita a un sound diretto, graffiante e sincero. Nessun compromesso, solo urgenza comunicativa e cura per ogni dettaglio.

Il nome stesso della band è un'affermazione esistenziale: “Il Socio Unico” non è solo una figura giuridica, è una condizione umana. Quando tutto sembra crollare, ci si accorge che l’unico appiglio è dentro di noi. È lì che si trova la forza autentica: nell’accettazione della propria solitudine e nella responsabilità di decidere, cambiare, rinascere. In quel momento, ognuno diventa davvero socio unico della propria esistenza.

Le sonorità della band seguono questa narrazione interiore: chitarre taglienti e atmosfere intense che si alternano in un equilibrio emotivo costante tra forza e fragilità. Il risultato è una musica che parla con sincerità e accompagna chi ascolta in un viaggio dentro sé stesso, con lo sguardo rivolto al domani, magari con i piedi nell’acqua.

“Ti porto a nuotare” è un invito, una promessa, un gesto semplice e potente.
E se tutto sembra andare storto, allora è il momento giusto per tuffarsi.




domenica 27 luglio 2025

I NO GOOD PUBBLICANO "DOMANI" – UN INNO PUNK ROCK ALLA LEGGEREZZA


Disponibile dal 25 luglio 2025 su tutte le piattaforme digitali, "Domani" è il nuovo singolo dei No Good, band punk rock friulana che continua a far parlare di sé grazie a un mix perfetto di energia, ironia e sensibilità contemporanea. Secondo estratto dal prossimo album in uscita entro l’anno, Domani è una boccata d’aria fresca in un’estate fatta di corse contro il tempo e pensieri pesanti.



Scritto sotto il sole di una primavera spagnola, "Domani" è un invito esplicito a rallentare, almeno per un giorno. Il brano parla di quella voglia – spesso repressa – di mollare tutto per qualche ora e fare spazio a ciò che ci fa stare bene, senza sensi di colpa. Riff taglienti, linee melodiche incisive e testi che alternano sarcasmo e verità scomode: i No Good confezionano una hit punk rock dalla forte carica emotiva, che riesce comunque a restare leggera, diretta e terribilmente orecchiabile.


L’artwork, realizzato da Valentina Testa, rispecchia perfettamente il dualismo del brano: toni caldi e rassicuranti che nascondono un sottotesto di inquietudine e voglia di fuga. Un’immagine semplice solo all’apparenza, che accompagna l’ascolto con un’estetica ricca di significati.


"Domani" è frutto di una produzione curata nei minimi dettagli: le batterie sono state registrate al Fishbowl Studio di Preganziol, mentre chitarre, basso e voci portano la firma di Jei Doublerice (Doublerice Audio), che ha curato anche la produzione artistica del brano. Il mix e mastering sono stati affidati a Andrea Fusini (Fusix), nome ben noto nella scena per aver collaborato con artisti come Melody Fall, La Sad, Bnkr 44 e Articolo 31. Il risultato? Una traccia potente, pulita e coinvolgente, che conferma la crescita costante dei No Good.

Bio:

Formatisi a Udine nel 2019, i No Good sono oggi una delle band più promettenti della scena punk rock del Nordest. Negli ultimi anni hanno calcato palchi importanti aprendo concerti per Piero Pelù, Punkreas, Dari e Lost, e hanno consolidato una fanbase sempre più ampia grazie alla loro forte presenza online. Con contenuti ironici, pungenti e visivamente riconoscibili (impossibile non notare l’iconico passamontagna bianco), i No Good continuano a distinguersi su Instagram e TikTok, unendo musica e comunicazione in un linguaggio fresco e contemporaneo.

IN ARRIVO IL VIDEOCLIP UFFICIALE

A breve sarà disponibile anche il videoclip ufficiale di "Domani", diretto da Ctrl Zebra Production. L’estetica promessa è calda, colorata e vibrante, ma con quel retrogusto dolce-amaro che caratterizza anche il brano. Il video racconterà visivamente la contraddizione di chi cerca piccoli momenti di felicità anche nella confusione della vita quotidiana.



"Domani" è disponibile su tutte le piattaforme digitali: Spotify, Apple Music, Amazon Music, YouTube Music e molte altre.
I No Good sono pronti a colorare la vostra estate: domani… si comincia.

Spotify: No Good 
Instagram: @thebandnogood 
TikTok: @thebandnogood 
Facebook: No Good

venerdì 25 luglio 2025

SEROTONINA il nuovo singolo del MECHA PRJT in collaborazione con Chazz


Immagina un rave esploso per errore nei meandri di un server abbandonato nel deepweb. A far partire tutto, una collisione tra un impulso hardstyle e una chitarra punk scordata. Così nasce SEROTONINA, il nuovo singolo del MECHA PRJT in collaborazione con Chazz – ed è esattamente il caos meraviglioso che ti aspetti.

Cassa dritta come un martello pneumatico, synth hyperpop che sembrano glitch usciti da un sogno lucido, batterie breakcore impazzite e chitarre che sanno di rabbia urbana. “Serotonina” è un brano che non chiede il permesso: entra, spacca tutto e ti lascia a ballare sull’asfalto emotivo delle tue dipendenze digitali.

Il testo è un pugno allo stomaco e una stretta di mano al disagio contemporaneo. Si parla di noi, dei nostri pollici che scrollano in automatico, in cerca di una gratificazione istantanea che ci scivola via in un secondo. Di come i nostri cervelli siano diventati vittime consenzienti di uno scam globale, quello orchestrato dai nostri stessi telefoni. Una serotonina sintetica, breve, effimera.

Con Serotonina, MECHA PRJT e Chazz non cercano la via più semplice. Ma ci ricordano che anche nell’overload sensoriale e nella confusione digitale, c’è spazio per urlare, ballare e sentirsi – almeno per un attimo – vivi.







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JIMMY’S DOGS: PRONTI A MORDERE CON “FIRST BONE”, IL LORO ALBUM D’ESORDIO!

Dal 25 luglio online e in edizione limitata fisica. Presentazione live al Bremeat’n’Roll di Osio Sopra






C’è un nuovo osso da rosicchiare nella scena punk’n’roll italiana, e arriva da Bergamo: si chiama "First Bone" ed è il debutto ufficiale dei Jimmy’s Dogs, fuori venerdì 25 luglio 2025 per Gotama Studio.

Otto tracce tiratissime, radicate nel punk più classico e contaminate da un robusto spirito rock’n’roll, figlie di un’attitudine sincera e selvaggia che si respira già nei primi secondi d’ascolto. Un disco diretto, aggressivo e senza fronzoli, come chi suona con il cuore e con la pancia.

La storia dei Jimmy’s Dogs parte durante la pandemia, quando Pinna e Pans iniziano a jammare riff su riff. Con l’arrivo di Jackie al basso e Joey alla batteria, la band trova subito la quadra giusta e comincia a farsi notare con una serie di live ad alto tasso di adrenalina.
“Il nome è un omaggio al cane di Pans, Jimmy: un animale anarchico, ribelle e indomabile. Noi ci siamo sempre sentiti i suoi cani!”, raccontano i ragazzi con il sorriso.

First Bone è stato registrato, mixato e masterizzato da PierPaolo Alessi presso Gotama Studio, mentre la parte grafica è curata da Danny il Villano per le illustrazioni e Dany @ Hyde.Ink per l’impaginazione.

Il disco sarà disponibile su Bandcamp in digitale e in edizione limitata fisica: 100 CD digipack numerati a mano con inserto speciale.

La prima data di presentazione è fissata per sabato 26 luglio a Osio Sopra (BG), sul palco del Bremeat’n’Roll durante Libera La Festa: un’occasione perfetta per vedere dal vivo una delle band punk più promettenti del panorama DIY nostrano.

Jimmy’s Dogs – First Bone: pronti a mordere, e lo fanno sul serio.




Tracklist: 
1) 035
2) Never Like You
3) Jimmy's Dogs
4) Poison In My Drink
5) Pretty Baby
6) Shake It
7) Drink Beer 
8) Kiss Me 
 
JIMMY'S DOGS are:
Pinna (Guitar/Voice)
Pans (Guitar)
Jackie (Bass)
Joey (Drums)




giovedì 24 luglio 2025

Slang Poor Kids raccontano la loro “Untold Story” – fuori il nuovo singolo


Gli Slang Poor Kids tornano a farsi sentire con tutta la forza che li contraddistingue.
Il 25 luglio esce “Untold Story”, il nuovo singolo del power trio bresciano, un brano che ribadisce con decisione lo stile diretto, melodico e adrenalinico della band, da sempre radicata nella tradizione dello Skate Punk più autentico.

In poco più di due minuti, Untold Story concentra tutta l’urgenza e l’energia di un inno punk rock che non ha paura di scavare nel personale.
A farci da guida è un testo che racconta la fine tossica di una relazione sbilanciata, in cui le dinamiche narcisiste si trasformano in trappole emotive:

Un tuffo poetico tra le macerie di un amore narcisista dove le parole feriscono, l’affetto è una maschera e il cuore viene usato come un gioco.”
Non solo rabbia, ma consapevolezza amara e lucida: “la lenta consapevolezza di non esser mai stati davvero visti”.



Registrato e prodotto da PierPaolo Alessi presso il Gotama Studio, e masterizzato da Giovanni Bottoglia (IndieBox), Untold Story è solo l’inizio: la band ha già annunciato che presto arriveranno novità sull’attesissimo nuovo album.


SLANG POOR KIDS ARE:
Nik (Bass / Voice)
Bolo (Guitar / Voice)
Dario (Drums)