Annunciato già nei primi mesi del 2024, La Gabbia segna il ritorno dei Freigeist, storica band fiorentina, con un nuovo album che porta con sé tutta l’energia, la rabbia e la consapevolezza maturate in oltre trent’anni di storia. La pubblicazione è avvenuta lo scorso 1° maggio, scelta simbolica e mai casuale, e rappresenta la prima collaborazione del gruppo con R.O.D. Records, etichetta indipendente italiana che si sta affermando sempre di più come cassa di risonanza per artisti della scena underground nazionale.
Anticipato dall’omonimo singolo – di cui è disponibile anche il videoclip ufficiale su YouTube (guardalo qui) – La Gabbia è un album che si lascia scoprire gradualmente, con una costruzione sonora che non cerca il colpo di teatro immediato, ma conquista traccia dopo traccia. È un disco che ti chiede di ascoltare fino in fondo, e lo fa con intelligenza: ti prende per mano e poi ti travolge.
L’incipit sembra quasi voler mettere alla prova l’ascoltatore, come a dire: “aspetta, c’è di più”. E infatti, quando arriva "Fai come vuoi", non si può restare indifferenti: il finale, con un basso che diventa protagonista assoluto, è da manuale. Ma è con "Miraggio" che il disco trova la sua dimensione più ispirata: è qui che il suono si apre, prende forma e restituisce tutta l’intuizione compositiva dei Freigeist. La successiva "Rispetto" è un altro punto fermo dell’album, manifesto diretto e coinvolgente di un’identità che non vuole e non può passare inosservata.
Il suono è grezzo, potente, trascinante, solo a tratti cupo, ma sempre vivido e vibrante. C’è un equilibrio sorprendente tra la forza degli strumenti e la voce, mai prevaricata ma anzi incorniciata da una strumentazione che sembra avere un’anima propria. Il risultato è un magnetismo sonoro raro da trovare nel genere, capace di evocare emozioni viscerali senza mai scadere nell’autocompiacimento.
Bio:
Il progetto nasce tra il 1989 e il 1990, in piena ondata di occupazioni studentesche del movimento della "Pantera". Firenze è il loro territorio. Dopo anni intensi tra manifestazioni e concorsi (Sinistro Rock, Rock Contest), la band attraversa un periodo turbolento che dal 1994 al 1997 porterà a numerosi cambi di formazione e, infine, a uno stop. Solo nel 2012 il gruppo torna in vita grazie alla volontà dei fondatori Pino (basso) e Stefano (chitarra/voce), che insieme al batterista Adrian Lemasson riaccendono la miccia.
La Gabbia è quindi più di un disco: è un ritorno, una presa di posizione, una dichiarazione d’esistenza. È la dimostrazione che il fuoco punk non si spegne, ma si trasforma e trova nuove vie per bruciare.
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