In un panorama rock sempre più diviso tra nostalgia patinata e perfezionismo da plug-in, i THE EXTRAS irrompono con l’urgenza che solo chi ha davvero qualcosa da dire può permettersi. Il loro debutto Closer è un’esplosione emotiva, un manifesto ruvido e senza compromessi che mescola punk, pop e rabbia poetica in un tutt’uno travolgente.
Formatisi a Colonia nel 2023 ma con il cuore (e il sangue) diviso tra Europa e Stati Uniti, i THE EXTRAS sono un caso raro: una band che grida forte senza slogan vuoti, che prende a schiaffi l’indifferenza ma lo fa con stile – e magari anche con un dolcevita bianco, à la Lou Reed.
Dietro il microfono troviamo Elmar Freels, ex chitarrista in tour con i Dumbell fino al CBGB’s, oggi creativo per la Heute Show. Accanto a lui, il newyorkese Jon Manierre, mente musicale, polistrumentista e autore di arrangiamenti che danno davvero "quel qualcosa in più" ai brani. Completano la lineup la chitarrista Krissy Weiffen, doppia outsider (di genere e di genere musicale: viene dal metal), il batterista e produttore Leroy Kaldenbach e il bassista americano Pat Bewick, vero entertainer punk e fratello spirituale di Jon.
Closer è tutto fuorché un disco monocorde. Dalla malinconia disillusa di People (“mi piacciono le persone. In teoria”) al punk scarnificato e ironico di Bad Times (“il testo? Solo il titolo e un ‘Oh yeah’. Basta e avanza”), i THE EXTRAS non cercano soluzioni, ma spazi per restare umani.
C’è rabbia che brucia in The Firm, un brano che vomita fuori il veleno del lavoro salariato, con sonorità più brit che US. Point Blank è un grido contro la rassegnazione, Summer Is Coming è una jam distorta tra Dead Kennedys e Pixies in piena apocalisse climatica, mentre Hellhounds pesca dal blues paranoide e lo rilancia a tutto Motörhead.
Il disco si chiude con una perla assoluta: G. Masina, minuto e mezzo di punk puro in cui le chitarre sono suonate da una leggenda vivente come Sonny Vincent (Dead Boys, CBGB’s, Ramones-era), ancora in fiamme a oltre 70 anni. Non bastasse, sul brano suonano anche Greg Norton (Hüsker Dü) e Jamie Oliver (UK Subs, Anti-Nowhere League).
Sì, avete capito bene: questo è il disco d’esordio di una band appena nata, e già suonano con tre mostri sacri del punk internazionale. Il motivo? L’attitudine, i contatti veri, e tanta gavetta: gli EXTRAS hanno già aperto per Ultrabomb e girato l’Europa con Sonny Vincent, che Elmar ha seguito a lungo come tour manager. Qui, le radici contano.
Un album vissuto, non solo suonato
Parte registrato in Spagna con Paul Grau (Rausch, Emil Bulls), parte autoprodotto da Leroy in Germania, Closer è un disco che suona vivo, imperfetto e potentissimo. Non mancano ospiti (come Annika Manheller, spesso anche dal vivo, e l'ex Yeti Girls Wendelix) e una direzione artistica curatissima: la copertina con il vulcano sottomarino firmata Peter Piller è un perfetto specchio visivo dell’album.
Le influenze? Hüsker Dü, Leatherface, Replacements, Hot Water Music, Hole, Motörhead, Dead Kennedys, Iggy Pop, The Damned… e il commento più azzeccato arriva dal batterista Jamie Oliver:
“You guys smash it!”
Oppure da un certo Wolly Düse:
“Siete troppo rumorosi!”
THE EXTRAS webpage: https://the-extras.de/